regole
Le competizioni, individuali o a squadre, sono distinte in «divisioni», in base al tipo di arco utilizzato. L'arciere deve scoccare la freccia tenendo i piedi in posizione perpendicolare rispetto alla linea di tiro. L'arco va afferrato con la sinistra (per i destrimani), mentre la mano destra aggancia la corda, tirandola finché non giunge a toccare il mento o la punta del naso dell'arciere stesso. Una volta presa la mira, la corda viene rilasciata. Tra le principali specialità va segnalato il tiro alla targa all'aperto, categoria nella quale rientra anche l'Olympic Round, la gara che assegna l'oro ai Giochi olimpici: quest'ultima si disputa con bersagli (122 cm di diametro) posti a distanza di 70 m e con 72 frecce a disposizione per ciascun arciere. Nelle altre gare, si tirano invece 36 frecce, verso bersagli posti tra i 30 e i 90 m (e dal diametro compreso tra 80 e 122 cm). Il tiro alla targa al chiuso, invece, prevede 60 frecce su bersagli singoli o tripli (40 o 60 cm) posti a 18 m o a 25 m di distanza. Il tiro di campagna, infine, si svolge in un ambiente naturale e prevede due round: il primo su bersagli posti a distanza sconosciuta agli arcieri (tra i 5 e i 55 m) e il secondo su bersagli posti a distanza nota (tra i 5 e i 60 m), con 3 frecce disponibili per ogni bersaglio. In tutti i tipi di competizione, ovviamente, vince l'arciere che al termine di tutti i tiri totalizza il punteggio
Campo di gara ed equipaggiamento. Le Competizioni di tiro con l’arco possono disputarsi all'aperto - in campagna -o al chiuso, in palazzetti sufficientemente ampi. Le gare in campagna possono prevedere anche terreni in pendenza, in modo da aumentare il livello di difficoltà per gli arcieri. Qualunque siano i campi di gara e le specialità, dell'allestimento devono far parte anche semafori o orologi digitali che indichino ai concorrenti quando tirare, nonché appositi pannelli per segnalare i punteggi. Naturalmente, devono essere rispettate anche tutte le norme di sicurezza.
Esistono 3 tipi di arco sportivo: nudo, olimpico e compound. Nell'arco nudo, per regolamento non è ammesso alcun tipo di accessorio; in quello olimpico è possibile installare un mirino e degli stabilizzatori; nel compound, invece, l'arco di più moderna concezione (inventato nel 1966 da Wilbur Allen), sono utilizzati rilasci meccanici (vere e proprie carrucole che annullano la resistenza alla trazione), stabilizzatori e mirini con lenti di ingrandimento. Accessori a parte, ciascun arco è formato da una parte centrale, il «riser», in lega metallica e con dei fori per diminuire la resistenza al vento, e dai «flettenti», in fibra e carbonio. Sul «riser» viene installato il «clicker», un dispositivo metallico sotto al quale scorre la freccia, utile a segnalare all'arciere quando è il momento di rilasciare la corda. Le misure degli archi variano in base alla statura degli atleti. Anche le frecce, generalmente in alluminio, carbonio o materiale composito, variano di lunghezza, diametro e peso. Fino agli anni Quaranta sono fabbricate esclusivamente in legno, preferibilmente di cedro. Le prime frecce con asta in alluminio compaiono nel 1941 e cinque anni più tardi una nota fabbrica statunitense, la Easton, le mette in commercio. Nei primi anni Ottanta gli arcieri cominciano a utilizzare frecce in carbonio.
I bersagli, sorretti da un piedistallo e poggiati su un battifreccia di paglia di riso, presentano una serie di cerchi concentrici colorati, ciascuno corrispondente a un diverso punteggio: dal bianco esterno (2 punti) al giallo centrale (10 punti), passando per il nero (4), il blu (6) e il rosso (8). Le misure cambiano a seconda delle specialità: nel tiro alla targa all'aperto possono avere diametro di 80 o 122 cm; nel tiro indoor di 40 o 60 cm.più alto.