regole

Il percorso standard è costituito da 18 buche, localizzate in aree diverse. Ogni buca, a seconda della lunghezza (generalmente compresa tra 150 e 500 m) e delle difficoltà presenti lungo il percorso, assegna un numero di colpi ottimale (par) con cui imbucare una pallina (tre, quattro o cinque colpi; le buche sono di conseguenza chiamate par 3, par 4 o par 5); la somma del par di tutte le buche è il par del campo, il numero ottimale di colpi in cui compiere l'intero percorso. Un giocatore più o meno abile può imbucare in un numero di colpi inferiore o superiore al par; a seconda dei casi si hanno i seguenti punteggi: albatross (3 colpi sotto il par), eagle (2 colpi sotto il par), birdie (un colpo sotto il par), par bogey (un colpo sopra il par), doppio bogey (2 colpi sopra il par). A ogni golfista viene attribuito un handicap, stabilito e aggiornato dalla federazioni in base all'abilità del giocatore: più è bravo, minore sarà il suo handicap (fino allo 0). Il numero di colpi di cui il giocatore dispone per completare il campo è dato dalla somma del par del campo e dell'handicap; se, per esempio, il campo è par 72 e un giocatore ha handicap 30, significa che questi avrà a disposizione 102 colpi per completare il percorso; un altro giocatore, con handicap 15, disporrà invece di 87 colpi. Se al termine della gara il primo impiega 101 colpi in luogo degli 87 dell'avversario, si aggiudica il percorso per averlo effettuato con un colpo in meno rispetto al necessario.
 
Formule di gara
Le gare si giocano su campi da 9 buche o multipli (18, 27 ecc.) e possono essere individuali o a coppie. Della prima categoria fanno parte la formula medal e la stableford (quest'ultima tra le più diffuse a livello amatoriale); la medal è una competizione in cui vince chi, alla fine del percorso, ha realizzato il minor numero di colpi (al netto e al lordo dell'handicap); la stableford è una gara a punti in cui, per ogni buca, il giocatore si vede attribuito un punteggio in base al numero di colpi effettuati e al proprio handicap. Alla seconda categoria appartengono diverse formule di gara; nella greensome entrambi i compagni tirano il colpo di partenza (tee shot) di ogni buca e, dopo aver scelto la pallina meglio piazzata, proseguono tirando ­un colpo a testa; nella foursome si gioca a colpi alternati (quello di partenza è effettuato da un gio­catore nelle buche pari e dall'altro in quelle dispari) ­nella «quattro palle la migliore» ogni giocatore gioca la sua pallina e per ogni buca si segna solo il risultato migliore ottenuto da uno dei due; nella louisiana si sceglie ogni volta la palla migliore ed entrambi giocano il colpo successivo da quella po­sizione (la louisiana può essere giocata anche da squadre composte da più di due golfisti). Una menzione a parte merita il match play, il confronto diretto tra due giocatori che si sfidano per completare ogni buca nel minor numero di colpi possibili­; chi ci riesce si aggiudica la buca e chi si aggiu­dica più buche vince la partita.

Campo di gara ed equipaggiamento

Un campo di 18 buche ha una lunghezza complessiva che si aggira tra i 5500 e i 6500 m. Con il termine buca si intende tutta la zona compresa tra il punto di par­tenza, il tee, e il punto d'arrivo, il putting green, dove si trova la buca vera e propria. In genere dopo il tee comincia il rough, un'area di erba alta e volutamente incolta che circonda per tutta la lun­ghezza della buca il fairway, un corridoio di erba più corta all'interno del quale bisognerebbe mantenere la pallina per effettuare colpi più agevoli. Lungo il percorso possono essere disposti ostacoli ad acqua (laghetti, fiumi, rogge ecc.) o di sabbia (bunker), oltre ai normali elementi che fanno par­te del contesto paesaggistico e che rendono unico ogni campo (alberi, dislivelli del terreno, zone aride o irrigate ecc.). Durante la gara ogni golfista può impiegare un massimo di 14 bastoni (tra legni, ferri e putter) e indossa particolari scarpe chiodate che gli garantiscono una migliore stabilità sull'erba; altro accessorio caratteristico è il guanto, indossato solo sulla mano che impugna più in alto il bastone (la sinistra per chi è destro e viceversa): di cuoio o di materiale sintetico, serve a migliorare la presa e a prevenire le vesciche.