storia

 Il ciclismo viene inserito ai Giochi Olimpici del 1896

Il ciclismo agonistico nasce in Francia nel 1868, anno delle prime corse di velocità disputate con bicicli Michaux, prima a Grenoble, poi nel par­co parigino di Saint-Cloud. A partire dal 1869 lo sviluppo delle competizioni ciclistiche è costante. La prima corsa di una certa lunghezza è la Tolosa-Caraman (34 km). In Italia si tiene nel 1870 la prima corsa su strada, la Firenze-Pistoia (33 km); del 1876 è la prima classica nazionale che sopravvive nel tempo, la Milano-Torino. Dopo la guerra franco-prussiana, che impone un arresto alle varie iniziative, le prime manifestazioni pionieristiche cominciano a essere organizzate in modo più regolare e il ciclismo inizia a darsi delle strutture di coordinamento: nel 1878 viene fondata la federazione inglese di ciclismo, nel 1881 quella francese, nel 1885 quella italiana, che nasce come UVI (Unione velocipedistica italia­na) per assumere nel 1964 l'attuale denominazio­ne di FCI. Nel 1892 l'Inghilterra fonda l'ICA (In­ternational Cycling Association), con l'adesione di Belgio, Canada, Germania, Danimarca, Paesi Bas­si e Germania, da cui per scissione dei rappresen­tanti di Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Stati Uniti nascerà nel 1900 l'Unione ciclistica internazionale. L'anno zero del ciclismo su strada è il 1891.

In Francia si disputano le prime gran fondo destinate ad attra­versare i decenni: la Bordeaux-Parigi, (572 km), la Pari­gi-Brest-Parigi (1200 km), organizzata ogni dieci anni fino al 1951. Nel 1896 il ciclismoviene ammesso ad Atene alle prime Olimpiadi moderne. Tra la fi­ne dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento nascono la Liegi-Bastogne-Liegi (la cosiddetta «doyenne», ovvero la decana, nata nel 1892), la Parigi-Roubaix (1896), la Parigi-Tours (1896), il Giro di Lombardia (1905), la Milano-Sanremo (1907), la Parigi-Bruxelles (1907), il Giro delle Fiandre (1913) e la Freccia Vallone (1936); so­no queste le gare che, per anzianità, difficoltà e fa­scino, meriteranno la definizione di «classiche». In questi anni vengono organizzate anche le prime due grandi corse a tappe: il Tour de France (1903) e il Giro d'Italia (1909). Ma, ancora pri­ma che su strada, il ciclismo diventa popolare - e spettacolare - in pista, soprattutto grazie alle massa­cranti Sei giorni corse quasi senza soluzione di continuità, individualmente o a coppie, soprattut­to nei velodromi americani, francesi e tedeschi. I primi Campionati mondiali ufficiali si svolgono nel 1893, a Chicago. I primi Mon­diali su strada vengono organizzati nel 1927 in Germania. Nella prima metà del Novecento si fa la storia mitica del ciclismo con i grandi campioni, in particolare francesi, italiani. Dopo la prima guerra mondiale è il ciclismo italiano a esprimere i migliori talenti, a cominciare da C. Girardengo, il primo a meritare l'appellativo di .campionissimo». Nell'arco di quarant'anni, anche attraverso storiche rivalità, si ri­badisce costantemente la supremazia italiana: Girardengo, Binda, Guerra, Guerra, Bartali, Coppi, nomi noti anche a chi non segue il ciclismo. Negli anni Quaranta e Cinquanta il ciclismo vive il suo periodo d'oro in coincidenza con la fortuna della bicicletta quale popolarissi­mo mezzo di trasporto, così come la diffusione dell’automobile negli anni ’60 segnerà il suo declino. Ci saranno ancora grandi campioni come Gimondi e in ambito internazionale Merkx, che dominerà per quasi un decennio fino alla fine degli anni settanta. Poi si accentuano i ritmi del­la corsa fino al parossismo, si infittisce il calendario e diventa difficile reggere un anno da protagonista, dal primo all'ultimo giorno, dal­le classiche di primavera a quelle d'autunno. Gradualmente, il ciclismo si trasforma in uno sport per spe­cialisti, che si dividono le zone d'influenza. L'uni­co dominatore della scena che, dopo Merckx, è ancora capace di interpretarlo secondo tradizio­ne - spaziando senza difficoltà dai grandi giri a tappe alle classiche d'un giorno - è il francese Hinault, mentre in Italia Moser e Saronni sono gli ultimi antagonisti in grado di ri­propone una rivalità almeno degna di quelle del passato. Con i suoi tentativi del 1984 contro il primato dell'ora, a Città del Messico, Moser è an­che colui che apre al futuro e a una rivoluzione tecnologica che il ciclismo non ha mai visto pri­ma. Da questo momento è tutto un susseguirsi di innovazioni che, partendo dalla bicicletta (ruote lenticolari, manubri ergonomici, leghe sempre più leggere), modificano anche il look del corri­dore con casco aerodinamico e body di se­ta. Con­temporaneamente, si modificano gli equilibri geografici e, con gli statunitensi, irrompono sulla scena professionistica anche gli atleti dell'Est eu­ropeo, un tempo relegati in ambito dilettantistico.L’ultima figura mitica, Marco Pantani chiude la sua vita tragicamente, emblema del grande problema del ciclismo di oggi, forse più di altri sport,il doping.

A partire dagli anni Ottanta ha acqui­stato invece crescente popolarità, sia dal punto di vista agonistico sia come fenomeno di costume, soprattutto fra i giovani, la mountain bike, inse­rita nel programma olimpico dal 1996.

Nasce negli Stati Uniti nel 1968 il BMX (abbreviazione di Bicycle Motocross) e rapidamente si diffonde i nel resto del mondo nel corso del decennio successivo. Nel 1981 viene fondata la prima federazione internazionale (International BMX Federation) che l'anno successivo organizza i primi campionati continentali e mondiali. Anche la FIAC (all'epoca la sezione amatoriale dell'Unione Ciclistica Internazionale) inizia ad interessarsi alla specialità e a partire dal 1985 organizza i propri campionati.Nel 1991 si svolge il primo campionato mondiale unificato. Dal 1996 il BMX viene riconosciuto a tutti gli effetti dalla UCI e nel 2003 il Comitato Olimpico Internazionale decide di inserire la specialità nel programma ufficiale delle Olimpiadi estive a partire dall'edizione del 2008.
 
 

Ciclismo - Medagliere storico (aggiornato ai Giochi 2020)

Pos.  Sigla  Nazione   Oro   Argento   Bronzo   Totale 
FRA FRANCIA 41 27 25 93
2 GBR GRAN BRETAGNA 38 34 27 99
3 ITA  ITALIA  34 17 11 62
4 NED OLANDA 23 22 16 61
5 USA STATI UNITI D'AMERICA    17 22 19 58
6 AUS AUSTRALIA 15 20 19 54
7 GER GERMANIA 15 15 16 46
8 URS UNIONE SOVIETICA 11 4 9 24
9 BEL BELGIO 7 9 11 27
10 SUI SVIZZERA 6 11 8 25
11 GDR GERMANIA EST 6 6 4 16
12 RUS RUSSIA 5 5 11 21
13 ESP SPAGNA 5 5 6 16
14 SWE SVEZIA 4 5 8 17
15 FRG GERMANIA OVEST 4 5 5 14