UFFICIALE IL RINVIO DI TOKYO 2020

24 marzo 2020. Ora è ufficiale. Il CIO ha annunciato il posticipo di un anno, non oltre l’estate 2021, della XXXII Olimpiade di Tokyo. Si chiameranno comunque Giochi Olimpici e Paralimpici di Tokyo 2020 e rimarrà identico il logo.
La decisione è stata sollecitata ieri dal premier giapponese Shinzo Abe in un colloquio telefonico con il presidente del Cio Thomas Bach, che aveva chiesto addirittura quattro settimane per decidere. Poi finalmente la presa d’atto di ciò che sta avvenendo nel mondo per la pandemia del Covid-19. Nel comunicato scaturito da questo colloquio si dichiara la necessità del rinvio “per salvaguardare la salute degli atleti, di tutti i partecipanti ai Giochi Olimpici e della comunità internazionale”.
Nelle scorse settimane è stato un susseguirsi di polemiche, di irrigidimenti da parte del CIO (che solo pochi giorni fa ancora dichiarava che “in questa fase non e' necessario un intervento drastico come la cancellazione o il rinvio dei Giochi"), di minacce da parte di Tv e sponsor, di indignazione da parte degli atleti da cui si pretendeva la prosecuzione degli allenamenti (dove?come?).
Oggi la decisione inevitabile, conclusa con il pensiero che “i Giochi Olimpici di Tokyo potrebbero essere un faro di speranza per il mondo in questi tempi difficili e che la fiamma olimpica potrebbe diventare la luce alla fine del tunnel in cui il mondo si trova attualmente. “
Singolare destino quello del Giappone, che per la seconda volta è costretto a bloccare i Giochi. Infatti dopo l’annullamento delle Olimpiadi di Berlino del 1916 a causa della prima guerra mondiale, si fu costretti a bloccare per lo scoppio della guerra sinogiapponese anche l’edizione del 1940, sia estiva che invernale, entrambe assegnate al Giappone; furono riassegnate ad Helsinki, infine annullate definitivamente per lo scoppio e il prolungarsi del secondo conflitto mondiale.
Ora si tratta solo di un rinvio. Per questo la fiamma olimpica, partita da Atene il 20 marzo e accolta con una cerimonia ridottissima, rimarrà in Giappone. La lottatrice Saori Yoshida e il judoka Tadahiro Nomura, entrambi plurimedagliati olimpici, hanno ricevuto la torcia e acceso il braciere olimpico.
La nostra fiamma non si spegnerà.