storia

Il pugilato è stato inserito nei Giochi Olimpici di Saint Louis del 1904
 
Nel XVIII sec. nel pugilato cominciarono a svilupparsi le prime tecniche di combattimento che fecero diventare questa attività sportiva uno sport vero e proprio e non solo un combattimento cruento.Nei primi anni del '700 il pugile inglese James Figg (1665-1740) concepì il pugilato come uno sport dove era più importante difendersi che attaccare. Lo stesso Figg fu il primo a definire il pugilato noble art.  James Figg può essere ricordato come il padre della boxe, che con la propria opera diffuse le esibizioni di pugilato e la sua iniziativa rese possibile l'apertura di molti altri anfiteatri in Inghilterra. Il pugilato ebbe un grande successo sia per il numero di praticanti che per il numero di sostenitori, tanto che l'Inghilterra fu il primo paese al mondo in cui nacque la figura del pugile professionista. Raggiungere la vittoria nel titolo di campione di Inghilterra significava raccogliere un enorme prestigio e vincere concrete somme di denaro. Il titolo di campione di boxe inglese dal '700 fino alla prima metà del XIX secolo fece la storia della boxe, e praticamente equivaleva al titolo di campione del mondo.Un altro grande campione fu Jack Broughton, rimasto famoso nella storia per aver formulato le prime regole per la boxe nel libro London Prize Ring Rules pubblicato nel 1743 e per aver inventato i guantoni da combattimento. Introdusse la tecnica del colpire e ritirarsi e del fermarsi e bloccare il colpo avversario. Un'altra tappa importante alla fine del secolo è rappresentata da Benjamin Brain: da questo momento in avanti i campioni che si faranno strada nel pugilato si affronteranno con metodi completamente differenti dal passato. Si comincia a parlare di combattimento secondo schemi e metodi scientifici. Non si pone più affidamento sulla forza e la violenza dei colpi, ma l'attenzione si focalizza sull'utilizzo di una strategia per sconfiggere l'avversario. Ecco quindi che fanno la loro comparsa nuove tecniche di combattimento.
A questo punto attorno alla boxe cominciano a ruotare notevoli interessi economici, fatti di rilevanti scommesse e ingenti premi in denaro. Per questo motivo si sentì l'esigenza di regole più rigorose. Nel 1867 il J.S. Douglas, marchese di Queensberry, scrisse il Codice della boxe scientifica che, a parte qualche piccola differenza, contiene le regole principali della boxe moderna:
Guantoni: obbligatorio l'uso dei guantoni.
Round: l'incontro è diviso in più riprese di tre minuti l'una, non vi era limite di riprese.
Knock out: il pugile perdeva se non si riprendeva dai colpi ricevuti entro 10 secondi, il pugile avversario doveva aspettare il comando dell'arbitro per riprendere a colpire.
Categorie di peso: i pugili sono divisi in categorie di peso. Non possono avvenire incontri tra atleti di categorie differenti. Le categorie erano tre: leggeri, medi e massimi.
Le nuove regole rendevano il pugilato molto meno violento e lo trasformavano in uno sport di abilità, destrezza e velocità. Per il momento non era ancora stato fissato un numero massimo di riprese, si procedeva quindi ad oltranza fino al ko di uno dei due pugili. Le regole di Douglas vennero assorbite con molta lentezza. Ancora alla fine del XIX secolo molti incontri i pugili si affrontavano secondo le vecchie regole del London Prize Ring Rules, nonostante numerose nazioni vietassero l'organizzazione di incontri in cui non era previsto l'uso dei guantoni protettivi. Dal momento in cui venne scritto il codice della boxe scientifica si fa coincidere la storia della boxe con la categoria dei pesi massimi.
La boxe trovò rapida diffusione negli Stati Uniti d'America a tal punto che nel 7 febbraio 1882 l'americano John Lawrence Sullivan vinse il campionato del mondo categoria pesi massimi. Con questa vittoria il centro d'interesse della boxe mondiale si spostò definitivamente dall'Inghilterra all'America. Sull'onda della forte crescita economica statunitense il pugilato si diffuse in tutti gli stati dell'Unione, divenne uno dei principali sport praticati e rappresentava, per le classi più disagiate, un modo per uscire dalla difficile situazione socio-economica. Nei primi anni del '900 si fissarono altre categorie di peso e per limitare la durata degli incontri si stabilì che il numero massimo di riprese doveva essere 15 per gli incontri validi per titoli europei e mondiali, 12 per titoli nazionali. Limitando la durata dell'incontro, si imponeva la necessità di individuare criteri per la vittoria ai punti. Il problema fu risolto con l'istituzione dei giudici di gara.
Il pugilato diffuso in Italia nei primi anni nel secolo creò la sua federazione organizzatrice la FPI (Federazione Pugilistica Italiana) nel 1916 a San Remo. I padri fondatori furono Goldsmith (Presidente) e Lomazzi (vice Presidente). Nel 1920 ci furono i primi campionati italiani. La sede nazionale diventò Milano per trasferirsi a Roma nel 1929. Nel 1933 comparve alla ribalta mondiale l'Italiano Primo Carnera che rimase campione del mondo solo per un anno, ma raccolse la simpatia di molti. Carnera era un pugile imponente con i suo 115 kg di peso e 2,05 m di altezza, allo stesso tempo velocissimo e con un'ottima tecnica.
Tra i tanti campioni vale la pena citare Cassius Clay, già vincitore della medaglia d'oro all'Olimpiade di Roma del 1960, che nel 1964, a ventidue anni, vinse il titolo mondiale. Va ricordato non solo per le sue versatili doti di pugile (mai nessun peso massimo era stato così rapido), ma anche per il suo impegno politico (militante islamico, fu arrestato per aver rifiutato il servizio militare) e per i modi provocatori con cui si rivolgeva agli avversari. Con Cassius Clay, che cambiò il suo nome in Muhammad Alì, dopo la sua conversione alla religione musulmana, la popolarità del pugilato diventa planetaria.
L'ente organizzatore americano degli incontri di pugilato la WBC (World Boxing Council) nel 1968 visse una crisi interna dalla quale nacque un'altra federazione internazionale pugilistica: la WBA (World Boxing Association). Tale sovrapposizione di competenze creò confusione nel mondo della boxe, perché ogni associazione organizzava gare per le proprie categorie e di conseguenza nominava i propri campioni. In seguito la situazione venne ulteriormente complicata dalla creazione della IBF (International Boxing Federation) nel 1984, e dalla WBO (World Boxing Organization), nel 1988. Nonostante negli anni passati ciascuna organizzazione adottasse proprie categorie di peso, dal 1987 le categorie professionistiche sono state fissate a 17, dai pesi paglia fino ai pesi massimi. In Europa l'ente organizzatore (EBU) è unico. In Italia la federazione che organizza gli incontri e assegna i titoli italiani è ancora la FPI.
 
 

Pugilato - Medagliere storico (aggiornato ai Giochi 2020)

Pos.  Sigla  Nazione   Oro   Argento   Bronzo   Totale 
USA STATI UNITI D'AMERICA   50 27 41 118
2 CUB  CUBA 41 19 18 78
3 GBR GRAN BRETAGNA 20 15 27 62
4 ITA ITALIA 15 15 18 48
5 URS UNIONE SOVIETICA 14 19 18 51
6 RUS RUSSIA 10 5 15 30
7 HUN UNGHERIA 10 2 8 20
8 POL POLONIA 8 9 26 43
9 ARG ARGENTINA 7 7 10 24
KAZ KAZAKISTAN 7 7 10 24
11 FRA FRANCIA 6 9 11 26
12 RSA REP. SUDAFRICANA 6 4 9 19
13 BUL BULGARIA 5 5 9 19
14 UZB UZBEKISTAN 5 2 8 15
15 GDR GERMANIA EST 5 2 6 13