regole

Il regolamento attuale prevede due specialità: lo strappo e lo slancio, en­trambi da eseguire esclusivamente con due mani.
Nello strappo il bilanciere deve essere sollevato in un movimento unico fin sopra la testa, divari­cando e piegando le gambe; durante il solleva­mento solo i piedi possono toccare la pedana e l'attrezzo può venire a contatto con cosce e parte inferiore del busto. Raggiunta la posizione finale, il bilanciere deve rimanere ben fermo, come l'atleta; i piedi devono trovarsi sulla stessa linea, mentre braccia e gambe sono tese.
Lo slancio, in­vece, si divide in due fasi: nella prima, definita «gi­rata», il bilanciere viene sollevato e portato all'altezza delle spalle con un movimento continuo, durante il quale l'attrezzo può scorrere lungo le cosce e la parte inferiore dell'addome. Dopo averlo caricato sulle spalle, sul torace o sulle brac­cia flesse, mentre i piedi sono allineati e le gambe in estensione, si passa alla fase successiva, la «spinta»: le gambe vengono piegate per poi esse­re distese insieme con le braccia, così da portare il bilanciere nella posizione di massima distensione. Una volta raggiunta questa, i piedi devono essere allineati, mentre braccia e gambe sono completa­mente distese.
Sia nello strappo sia nello slancio il peso è considerato sollevato quando viene man­tenuto immobile nella posizione finale; gli arbitri danno allora il segnale di abbassare il peso. Il to­tale delle due alzate dà la classifica finale; in caso di parità, vince l'atleta che pesa di meno (e che quindi ha un coefficiente di peso sollevato mag­giore).
Fino al 1972 viene eseguita anche la di­stensione, un esercizio simile allo slancio, che consiste nel sollevare l'attrezzo all'altezza delle spalle (épaulé), per poi portarlo, dopo una breve fase di arresto, in alto fino alla massima distensio­ne delle braccia, con un gesto continuo, senza movimenti di gambe, piedi e busto (jeté). Il primo atleta a salire in pedana è quello che solleva il pe­so minore; se non riesce a sollevare in modo cor­retto il bilanciere può ritentare con lo stesso peso o può provare a sollevarne uno maggiore (alme­no di 1 kg). Ogni concorrente dispone di 3 tenta­tivi per ogni alzata. Gli arbitri che valutano la cor­rettezza dell'esercizio sono tre: quando ritengono che l'atleta abbia completato l'alzata fanno lam­peggiare una luce bianca: due luci bianche su tre indicano che l'esercizio è considerato valido.
Campo di gara. Le gare si svolgono su una pedana quadrata di 4 m per lato, ricoperta con materiale antiscivolo e alta tra i 5 e i 15 cm. La sbarra del bilanciere, in acciaio zigrina­to per favorire la presa, pesa 20 kg (15 kg per le donne) ed è lunga 2,2 m (2,01 m per le donne). I pesi, dischi di acciaio o ghisa, sono rivestiti di gom­ma colorata e a ogni colore corrisponde un peso: bianco (0,5 e 5 kg), verde (1 e 10 kg), giallo (15 kg), blu (2 e 20 kg), rosso (2,5 e 25 kg). Ogni disco riporta comunque l'indicazione del suo peso; i più larghi vengono caricati verso l'interno della sbar­ra, i più piccoli verso l'esterno, fissati all'asta me­diante dei morsetti che pesano 2,5 kg.
Equipaggiamento. Gli atleti indossano scarpe sportive e un costume aderente che copre il busto ma lascia scoperti gomiti e gi­nocchia. Sopra al costume, che può essere intero o a due pezzi e di qualsiasi colore, gli atleti possono indossare una cintura contenitiva alta al massimo 12 cm. E permesso indossare le calze, purché non coprano il ginocchio, o eventuali bendaggi.