Pyeongchang 2018

La Russia di nuovo esclusa dai Giochi

Il 5 dicembre scorso il Cio ha stabilito la "sospensione, con effetto immediato" del Comitato olimpico russo e di "invitare i singoli atleti russi 'puliti' ai Giochi Olimpici Invernali PyeongChang 2018".  La decisione scaturisce dalla scoperta del cosiddetto sistema del doping di Stato, emerso prima della scorsa edizione dei Giochi a Sochi nel 2014.
Il Cio ha quindi incaricato una Commissione Esecutiva di valutare gli atleti russi pre-iscritti alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Valeri Fourneyron, presidente della Commissione ha dichiarato: “E’ stato facile fare questa lista, ma volevamo essere assolutamente certi che solo gli atleti russi onesti sarebbero stati invitati a partecipare ai Giochi di PyeongChang. Abbiamo esaminato attentamente tutte le prove fornite dai rapporti McLaren e Schmid, dalla Commissione disciplinare Denis Oswald, nonché le informazioni fornite dai vari dipartimenti dell’Agenzia mondiale antidoping. Durante l’attuale stagione invernale, il gruppo selezionato di atleti russi ha subito i test più severi in tutto il mondo, come raccomandato dal gruppo di lavoro antidoping pre-Giochi“.
Il 25 gennaio è stato reso noto che dell’elenco dei 500 candidati hanno ricevuto il via libera169 atleti di nazionalità russa che, come già stabilito, parteciperanno alle Olimpiadi sotto la sigla OAR (Atleti Olimpici Russi), non gareggeranno sotto la bandiera russa e in caso di loro vittoria suonerà l’inno del CIO. 
Tra gli esclusi molti nomi illustri, tra i quali particolare scalpore ha suscitato quello del sei volte campione olimpico per lo short track Victor Ahn, peraltro di origine sudcoreana naturalizzato russo nel 2011.
Il vicepresidente del comitato olimpico russo Stanislav Pozdnyakov ha dichiarato: "Anche se la nostra squadra è più piccola, ognuno dei nostri atleti capirà che non sta gareggiando solo per se stesso, ma anche per coloro che sono stati ingiustamente esclusi dalle Olimpiadi".