sport invernali paralimpici
La pratica dello sci alpino da parte di persone disabili iniziò a diffondersi dopo la Seconda guerra mondiale. Furono soprattutto gli invalidi di guerra, soldati e civili, che cercarono di tornare a sciare, usando protesi, stampelle e altra attrezzatura spesso inventata e costruita in proprio. In Austria, considerata la patria dello sci alpino, si mossero i primi pionieri, tra cui Sepp Zwicknagl, che sperimentò lo sci con protesi dopo aver subito la doppia amputazione delle gambe. La prima competizione documentata per sciatori disabili si tenne nel 1948 a Badgastein con 17 partecipanti.
Un notevole impulso avvenne durante gli anni 1970. Con l'introduzione di slitte modificate, monosci e skibob lo sci alpino diventò praticabile anche dai paraplegici e dalle altre persone in carrozzina.
Nel 1976 si svolsero i I Giochi Paralimpici invernali, a Örnsköldsvik in Svezia.
In quell'edizione si svolsero gare maschili e femminili di slalom gigante e slalom speciale per le categorie in piedi e disabili visivi.
Nel 1982 vennero disputati a Les Diablerets, in Svizzera, i primi Campionati mondiali di sci alpino per disabili; da allora la manifestazione si ripete a cadenza quadriennale.
Nel 1984 la discesa libera venne aggiunta al programma paralimpico; a Lillehammer 1994 fu la volta del supergigante. La categoria seduti, presente solo a livello dimostrativo nel 1984, fu inserita nelle gare da medaglia a Nagano 1998.
L'attività agonistica internazionale è organizzata dall'International Paralympic Alpine Skiing Committee (IPASC), che fa capo all'International Paralympic Committee (IPC), il Comitato Paralimpico Internazionale, istituito nel 1989.
In Italia l'attività agonistica è organizzata dal Dipartimento Sport Invernali del Comitato Italiano Paralimpico (CIP).