Nuovi sport a rio

GOLF

Presente solo in due edizioni, Parigi del 1900 e St. Louis del 1904, il golf è stato inserito dopo più di un secolo nei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro del 2016.
Ad attendere i golfisti olimpici il green progettato proprio per i Giochi,  un par 71 che misura 6522 m per gli uomini e 5944 m per le donne; la capienza è di 15.000 spettatori.  Le anticipazioni parlano di un percorso spettacolare. Certamente è tale la location a Barra de Tijuca, che presenta una difficoltà in più per la ventosità. Dopo i Giochi Olimpici 2016 verrà utilizzato per promuovere il golf in Brasile.
 
golf campo rio
 
Invece i grandi campioni non credono nelle Olimpiadi come vetrina per il loro sport. Quando Tiger Woods e Jack Nicklaus, che ne parlava come di “una grande occasione di crescita e di visibilità”, hanno fortemente sostenuto insieme a tutto il mondo del golf la riammissione alle Olimpiadi, non si aspettavano la defezione di  ben venti golfisti uomini, inclusi 8 tra i primi 20 e tutti i primi 4 del ranking mondiale. Al di là della questione Zika e dei motivi economici per l’assenza di un premio in denaro, è apertamente dichiarato come in altri sport che il prestigio di una medaglia olimpica, almeno per la componente maschile, è poca cosa rispetto al successo nei Major e nei tornei del circuito specifico.
Certo avranno ragione di risentirsi gli atleti di squash, softball, baseball, karate e pattinaggio in linea la cui candidatura fu respinta a vantaggio del golf. Se ormai è definita la partecipazione a Tokyo nel 2020, non c’è invece garanzia per le edizioni successive, visto che nel 2017 ci sarà una valutazione da parte del CIO e uno dei criteri fondamentali per l’ammissione è proprio la partecipazione degli atleti migliori.

RUGBY A SETTE

Il rugby a 7 fa il suo ingresso ai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro del 2016. Nella variante maggiore a 15 è stato presente in quattro edizioni dei Giochi Olimpici: Parigi 1900, Londra 1908, Anversa 1920 e Parigi 1924.
Sia il torneo maschile che quello femminile sarà formato da 12 squadre. Le 16 nazioni partecipanti sono state selezionate attraverso sette tornei di qualificazione che si sono svolti nei mesi scorsi  in tutti e cinque i continenti.
Le partite si giocheranno al Deodoro Stadium, campo già esistente per il polo, rinnovato per le Olimpiadi.
 
deodoro stadium
 
A novembre abbiamo dato conto del fermento per la partecipazione alle Olimpiadi anche da parte dei grandi campioni del rugby a 15 (Grandi campioni del rugby pronti per una medaglia olimpica). Poi le cose sono in parte cambiate. Molte delle superstar del Rugby a 15 non sono riuscite a raggiungere l’obiettivo tanto desiderato: Liam Messam e Bryan Habana sono tra i nomi eccellenti che non partiranno per il Brasile, non avendo superato i severi test del training delle Fiji. È evidente che alla fine i selezionatori hanno preferito gli specialisti del Codice a Sette ribadendo, se c’era ancora bisogno di farlo, come sia ormai decollato come disciplina autonoma e indipendente con qualità fisiche e tecniche richieste ai giocatori assolutamente peculiari.
La star per eccellenza a Rio è l’asso degli All Blacks Sonny Bill Williams, ma ormai se lo vedessimo lanciare il disco o partire per i 400 metri non ci stupiremmo. Dopo aver regalato la medaglia di Campione del Mondo al ragazzino che era entrato in campo a Londra sfuggendo agli Stewards al momento della premiazione, ha ricevuto dalla moglie l’ordine perentorio di riportare l’eventuale medaglia d’oro delle Olimpiadi alla figlia.
A suggello dell’ingresso di questa disciplina la scelta delle Isole Fiji: sarà Osea Kolinisau, capitano della nazionale Seven, il portabandiera della propria nazione.
Il Torneo Seven di Rio si annuncia come il più grande avvenimento di sempre per questa disciplina con un grande equilibrio, sia in campo maschile che femminile, e la promessa di un grande spettacolo.