storia

La ginnastica artistica è stata inserita nei Giochi Olimpici di Atene 1896 

La ginnastica ritmica nei Giochi Olimpici di Los Angeles 1984 

Il trampolino ginnico nei Giochi Olimpici di Sydney 2000

La ginnastica assume la sua veste artistica nel corso dell'Ottocento quando, dopo l’esplosione del fenomeno spor­tivo, si trasforma in una disciplina agonistica a tut­ti gli effetti. Per molti anni lo spirito della ginnastica si differenzia da ­quello di tutti gli altri sport mo­derni: ad esempio, non viene premiato il singolo vincitore, ma ogni atleta che si dimostri in grado di raggiungere e superare un determinato standard; non viene incoraggiata la specializzazione in un solo esercizio, ma si esalta la completezza del­le capacità; la divisa del ginnasta è praticamente uguale per tutti, senza distinzione di colore o na­zione di appartenenza. La nascita delle varie società ginniche e poi l'inseri­mento della ginnastica artistica nel programma dei Giochi olimpici di Atene del 1896 introducono la rivalità agonistica. La prevalenza della matrice tedesca nella ginnastica si ri­flette anche nella sua organizzazione sportiva: la prima federazione nazionale viene istituita ad Aa­rau, in Svizzera, nel 1832, in concomitanza con un importante concorso agonistico; la seconda è quella tedesca, nel 1848; il primo concorso inter­nazionale si disputa nel 1880 a Francoforte, cui partecipa anche l'Italia, che inaugura i Concorsi ginnastici nazionali nel 1869. Oltre ai Giochi olim­pici, si cominciano a disputare i Campionati inter­nazionali dal 1903 ad Anversa, sotto l'egida delle Fédérations européennes de gymnastique, FEG), trasformati in Campionati mondiali dalla Federa­zione internazionale di ginnastica (FIG) a parti­re dall'edizione di Parigi del 1931. La prima effet­tiva partecipazione internazionale risale ai Campionati di Budapest del 1934 come anche la prima partecipazione femminile.
L'aspetto corale e formativo della ginnastica di un tempo si riflette anche nei programmi olimpici che inizialmente premiano solo la gara a squadre e quella generale individuale, e solo a partire dall'edizione di Parigi del 1924 assegnano medaglie ai singoli attrezzi. Gli anni del dopoguerra vedono emergere le nazionali dell'Est, in particolare l'Unione So­vietica, che domina il palcoscenico. La caduta dell'Unione Sovietica apre nuovi spazi per i paesi occidentali, che si guadagnano un ruo­lo di rilievo nella storia recente della disciplina; è il caso dell'Italia, tornata agli antichi fasti grazie a Juri Chechi, specialista degli anelli, e Igor Cassina, specialista della sbarra. Il settore femmi­nile fa la sua prima comparsa alle Olimpiadi di Amsterdam nel 1928, con il concorso a squadre; ri­sale invece a Helsinki 1952 l'introduzione del con­corso individuale femminile. Anche fra le donne spiccano le scuole dell'Est. L'anno della svolta è il 1976: alle Olimpiadi di Montréal la quattordicenne rumena N. Comàneci fissa i nuovi standard della disci­plina (suo il primo 10 nella storia delle Olimpia­di), segnando la definitiva affermazione di quella fisicità snella ed esplosiva che, già quattro anni prima, la sovietica Olga Korbut aveva lasciato intravedere. L'Italia trova negli anni Duemila la sua prima grande interprete nella campionessa mondiale V. Ferrari.
La ginnastica ritmica nasce a Hellerau, vicino a Dresda, nel 1911; è qui che lo svizzero Emile-Jacques Dalcroze fonda la prima scuola. Lo scopo è fuoriusci­re dagli schemi rigidi della ginnastica tradizionale. essenzialmente atletica, infondendole ritmo, musi­calità e armonia. La nuova disciplina si diffonde inizialmente in Germania e Svezia; la prima competizione ufficiale si tiene in Unione Sovietica nel 1948. Le ginnaste dell'Est segnano la storia di tutta la seconda metà del Novecento. Specialità della ginnastica artistica fino al 1956, viene ricono­sciuta come disciplina autonoma dalla Federazio­ne internazionale (FGI) nel 1962; l'anno seguente si tiene a Budapest il primo Campionato mon­diale, mentre la sospirata ammissione ai Giochi olimpici arriva nel 1984, nell'edizione di Los An­geles; la canadese Lori Fung Methorst è la prima medaglia d'oro. Notevoli i progressi della discipli­na in Italia negli ultimi 25 anni, dal titolo mondia­le vinto a Madrid nel 1975 fino all'argento olimpi­co ad Atene 2004 e all'oro mondiale di Baku (2005), entrambi con Elisa Bianchi, Fabrizia D'Ottavio, Marinella Falca, Daniela Masseroni, Elisa Santoni e Laura Vernizzi

Le origini del trampolino elastico moderno risalgono agli anni Trenta del Novecen­to, quando lo statunitense George Nissen, profes­sore di educazione fisica, introduce tela, corde ela­stiche e metallo, e ne codifica gli esercizi insieme con Larry Griswold. L'invenzione comincia a es­sere sfruttata in due direzioni: come strumento di supporto per gli allenamenti di ginnastica artistica (aumenta il tempo di permanenza in volo del gin­nasta, e gli consente così di studiare meglio i movi­menti tecnici) e come disciplina a sé. Negli anni Quaranta acquista una dimensione agonistica; dal 1948 vengono organiz­zati i Campionati statunitensi. In Europa arriva negli anni Cinquanta, per merito dello svizzero Kurt Bachler. Nel 1958 la Scozia costituisce la pri­ma Federazione nazionale del continente, mentre nel 1964 vengono organizzati i primi Campionati del mondo (dal 2002 riconosciuti dalla FGI). Nel 2000 la specialità approda alle Olimpiadi, a Syd­ney.

 

Ginnastica artistica - Medagliere storico (aggiornato ai Giochi 2020)

Pos.  Sigla  Nazione   Oro   Argento   Bronzo   Totale 
URS UNIONE SOVIETICA   72 67 43 182
2 USA  STATI UNITI D'AMERICA    39 44 37 120
3 JPN  GIAPPONE 33 34 36 103
4 CHN CINA 29 21 19 69
5 ROU ROMANIA 25 20 26 71
6 SUI SVIZZERA 16 19 14 49
7 HUN UNGHERIA 15 11 14 40
8 ITA ITALIA 14 6 9 29
9 GER GERMANIA 13 12 13 38
10 TCH CECOSLOVACCHIA 12 13 10 35
11 RUS RUSSIA 10 15 19 44
12 EUN SQUADRA UNIFICATA 9 5 4 18
13 FIN FINLANDIA 8 5 12 25
14 GDR GERMANIA EST 6 13 17 36
15 UKR UKRAINA 5 3 4 12