La Russia non parteciperà alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro.

Il 7 agosto scorso l’IPC,  con la coerenza mancata al Comitato Olimpico Internazionale, ha ufficializzato l’esclusione di tutti gli atleti russi. Ha assunto in pieno le conclusioni del rapporto McLaren sul doping di Stato, in cui si parla di 35 casi positivi in discipline paralimpiche insabbiati in un arco temporale di 4 anni.
Il 23 agosto Il Tas, il Tribunale arbitrale sportivo di Losanna, ha respinto il ricorso della Russia contro l’IPC. La decisione è quindi definitiva e ha portato alla redistribuzione dei 267 posti assegnati ai russi (4 posti sono toccati all’Italia).
Le reazioni di Mosca sono sempre le stesse. Così ha commentato il presidente Medvedev: “Continuano gli attacchi contro lo sport russo. Escluderci dalle Paralimpiadi è una decisione doppiamente cinica, perché stiamo parlando di persone che ogni giorno provano a superare se stesse. È un colpo per tutte le persone disabili. C’è chiaramente il desiderio da parte del Comitato Paralimpico Internazionale di eliminare i più forti. Un brutto cocktail, in cui l’80% è composto da questioni politiche e solo il 20% dal doping vero e proprio”.