regole

La lotta olimpica si suddivide in due stili:la greco-romana prevede la limitazione delle prese al busto ed alle braccia; lo stile-libero consente l'utilizzo sia delle braccia che delle gambe.
Entrambe prevedono due fasi: lotta in piedi e lotta a terra.
a) Nella lotta in piedi si prevede l'utilizzo di una vasta gamma di tecniche di proiezione e atterramento che vengono applicate sfruttando lo squilibrio dell'avversario che viene creato durante l'azione di schermaglia. Durante la schermaglia si costruiscono i presupposti per l'applicazione delle tecniche di proiezione o atterramento. Questi vengono determinati dalla ricerca di una buona presa sull'avversario e, contemporaneamente, dall'applicazione di finte che hanno il fine di squilibrarlo. Viene definita combinazione una o più finte eseguite prima della tecnica reale di proiezione o atterramento. C'è da dire che la reattività del lottatore è fortemente condizionata dalla sua condizione psicofisica, e tende a decrescere durante l'incontro, rendendolo più vulnerabile agli attacchi di un avversario più prestante.
b) La lotta a terra o è la prosecuzione di una azione iniziata in piedi, o viene determinata dall'arbitro come penalità verso uno dei due lottatori che si è sottratto alla lotta rendosi passivo. Anche la lotta a terra prevede una vasta gamma di tecniche finalizzate al ribaltamento e al possibile schienamento dell'avversario.
Gli incontri vengono disputati su tappeti dal fondo morbido di forma circolare del diametro di 8 metri ed hanno la durata di tre round da 2 minuti con 30 secondi di pausa l'uno dall'altro. La vittoria viene conseguita ai punti aggiudicandosi i round, per atterramento dell'avversario costringendolo con le spalle al tappeto per almeno due secondi (schienata, prima che termini il tempo regolamentare), o per abbandono o squalifica di uno dei due atleti.
 
Abbigliamento: consiste in un costume intero attillato per evitare "avvinghiamenti", e scarpe senza fibbie, morbide.
Criterio di assegnazione dei punti: 1, ogni volta si atterri l'avversario o lo si costringa fuori dall'area di combattimento; 2, ogni volta lo si ponga con la schiena rivolta al tappeto (anche solo per un attimo); 3, se lo si atterra mediante una proiezione mediamente ampia; 4, qualora la proiezione sia molto ampia. La schienata equivale al ko e la vittoria è immediata. In questo caso l'incontro viene interrotto e viene assegnata la vittoria. Se invece l'incontro si protrae per tutta la sua durata, che è di circa 5 o 6 minuti, vince chi ha conquistato più punti.
Nella lotta greco-romana sono considerate valide le prese dalle anche in su, e non è permesso servirsi delle gambe per avvinghiare l'avversario o sbilanciarlo; i colpi sono 5 ma vengono portati in tutte le condizioni e posizioni possibili, creando un vasto repertorio tecnico.
Al contrario nella lotta libera sono valide anche le prese effettuate con le gambe ed è concessa una maggiore varietà di colpi, anche se è assolutamente vietato eseguire mosse dolorose o che possano provocare ferite. I lottatori sono suddivisi in categorie di peso, età e sesso (alle Olimpiadi di Atene del 2004 ha esordito la lotta femminile); pertanto gli incontri si svolgono solo fra atleti che hanno le stesse caratteristiche.