ginnastica artistica

caratteristiche generali

 
maschile                        atenepechino piccolofemminile             londra logo nuovoatenepechino piccolo
 
La competizione si svolge su 4 concorsi: le qualificazioni, le finali individuali (alle quali accedono i migliori 24 atleti, massimo 2 per ogni nazione), le finali di specialità per il titolo assoluto (alle quali accedono i miglio 8 atleti per ogni attrezzo, massimo 2 per ogni nazione) e la finale a squadre (alla quale sono ammesse solo le migliori 8 formazioni).
La classifica della fase di qualificazione è determinata dalla somma dei migliori punteggi ottenuti in ogni attrezzzo da ciascuna squadra. La classifica finale è invece determinata dalla somma dei punteggi ottenuti da tutti i ginnasti in ogni attrezzo. In questa fase ogni nazionale può schierare solo 3 ginnasti per specialità, mentre nella fase di qualificazione può schierare, in ciascuna prova, 6 ginnasti. In campo femminile valgono le stesse regole
Giuria e punteggi.
L’atleta presenta alla giuria il programma relativo alla propria gara, cioè un elenco di tutti gli elementi che compongono l’intera prova. La somma dei punteggi relativi a ogni elemento determina il punteggio massimo teorico raggiungibile dall’atleta in quella gara. In tutte le competizioni la giuria a ogni attrezzo è costituita da Giuria A: verifica che la presentazione dell’esercizio corrisponda a quanto dichiarato nella scheda e ne assegna il valore materiale (somma del valore dei migliori 8 o 10 elementi secondo la tipologia di gara o il livello di appartenenza: punteggio A). Giuria B: registra gli errori di esecuzione relativi alla tecnica e alla tenuta del corpo. Il punteggio assegnato dalla giuria B è 10 meno il totale delle penalità (punteggio B). Punteggio finale: punteggio A + B

anelli

Specialità dell'artistica maschile, è l'esercizio che fa della forza fisica il punto cardine. Le posizioni richieste sono sia dinamiche sia statiche: le prime sono rappresentate da granvolte (dorsali o frontali) e slanciappoggio (dorsale o frontale), mentre le seconde, come le croci (in verticale o a squadra), la rondine e la verticale, sono considerate valide solo se eseguite con le giuste angolazioni fra busto, braccia e gambe e mantenute per un minimo di 3 secondi. Ogni sbilanciamento del corpo rispetto alla linea degli anelli e ogni loro oscillazione durante l'esercizio viene giudicata penalizzabile. La fase finale della prova consiste solitamente in alcune granvolte che servono ai ginnasti a prendere la  giusta velocità, necessaria a compiere la fase acrobatica in uscita. Anche in questo caso l'atterraggio dall'attrezzo deve avvenire solo con i piedi e ben stoppato, per evitare passi o saltelli (al fine di correggere eventuali sbilanciamenti) che verrebbero penalizzati dalla giuria.       
Attrezzi di gara Attrezzo mobile che consiste in 2 anelli di legno temprato fissati attraverso cavi d'acciaio (nell'estremità vicina agli anelli i cavi sono sostituiti da una fettuccia di nylon) alla struttura portante detta castello, ancorata a terra da alcuni tiranti e alta 5,8o m; i cavi sono lunghi 3 m e sono sospesi a 2,80 m da terra; gli anelli distano 50 cm l'uno dall'altro.

corpo libero

È la specialità che, insieme al volteggio, è inserita sia nella gare maschili sia in quelle femminili.
Alle donne è richiesto di intervallare gli elementi acrobatici con altri coreografici, al fine di interpretare la base musicale scelta per lo svolgimento dell’eserciio. In campo maschile on vengono utilizzate musiche di accompagnamento e gli elementi di collegamento fra le diagonali acrobatiche sono prevalentemente rappresentati da elementi di forza, di scioltezza ed equilibrio del corpo. Per le difficoltà di acrobatica i ginnasti hanno bisogno di rincorsa e caricamento notevoli; per questo motivo questi elementi spettacolari vengono svolti sulle diagonali della pedana. Gli atleti di alto livello ne esguono 3 o 4 (a scelta); il punteggio è più elevato se la loro esecuione è corretta e l’arrivo dai salti in pedana risuolta bloccato e senza sbilanciamenti. La parte acrobatica deve prevedere elementi di rotazione indietro, avanti e avvitamenti intorno all’asse longitudinale. Il tempo di esecuzione degli esercizi varia fra uomini (max 70 sec.) e donne (max 90 sec.); le ginnaste devono essere in grado di concludere l’esercizio alla fine della base musicale, gli uomi al tempo prestabilito.
Pedana di gara. L’area per gli esercizi è una pedana elasticizzata in cui una linea delimita il quadrato del campo di gara (12x12 m), intorno al quale si trova una zona di sicurezza larga 1 m. Per garantire l’incolumità degli atleti in caso di cadute o uscite il regolamento prevede che attrezzi e postazioni della giuria debbano trovarsi ad alemno 2 m dalla pedana

cavallo con maniglie

Specialità del solo settore maschile; gli esercizi, che si svolgono esclusivamente appoggio sulle mani, consistono in una di movimenti collegati tra loro senza azioni e che si sviluppano sulla totalità della superficie dell'attrezzo, rese le maniglie e le zone laterali.
Movimenti fondamentali di questa specialità sono i mulinelli (a gambe chiuse o divaricate), il trasporto, il perno, le forbici frontali o dorsali. L'uscita dall'attrezzo avviene sempre dalla verticale e può corredata da alcune rotazioni o amenti. Se il ginnasta tocca il cavallo liedi o con altre parti del corpo può incorrere in una penalizzazione da parte dei giudici.
Attrezzi di gara. Secondo il regolamento internazionale, il cavallo con maniglie deve essere lungo 1,60 m, largo 35 cm e alto da terra 1,15 m; le 2 maniglie sono poste al centro dell'attrezzo, distanti fra loro 40-45 cm.

volteggio

E’ un esercizio di breve durata, ma di grande esplosività che, teoricamente, si suddivide in 2 fasi, definite di 1° e 2° volo. Il 1° volo è dtao dalla rincorsa (eseguita su una corsia lunga 25 metri) e dalla battuta in pedana, che può essere effettuata sia con il volto rivolto verso la tavola sia dando le spalle a essa (in questo caso alla fine della della rincorsa viene effettuata una rondata con le mani sulla corsia e i piedi in pedana)   Nel 2° volo il ginnasta poggia le mani sull’atrezzo per poi superarlo con rotazioni singole, doppie o triple (in avanti, indietro o intorno all’asse longitudinale). In fase di atterraggio, che deve avvenire solo con i poedi, l’atleta deve mantenere il coprpo in linea con la direzione di rincorsa e abloccare bene il movimento senza passi. La gara prevede l’esecuzione di 2 volteggi (obbligatoriamente diversi): la media dei punteggi ottenuti costituisce quello finale.
Attrezzi di gara. Gli esercizi si svolgono sulla tavola. Leggermente incurvata, con una struttura portante di legno coperta da uno strato di plastica e da uno di cuoio, misura 1,20 m di lunghezza, 95 cm di larghezza e 1,35 m di altezza. La pedana di salto, posta alla fine della corsia di rincorsa - a una distanza variabile dalla tavola tra gli 80 e i 140 cm - è semirigida e misura 1,20 m di lunghezza, 60 cm di larghezza e 20 cm in altezza. Tutto ciò vale anche per il volteggio femminile, con la sola differenza rilevante dell'altezza della tavola, che è di 1,10 m.

parallele asimmetriche

Gli esercizi possono essere sviluppati con una notevole libertà: la ginnasta può cambiare fronte d'esecuzione, staggio su cui muoversi e zona del corpo che entra in contatto con l'attrezzo. In ogni caso il regolamento prevede che l'atleta si muova su entrambi gli staggi. L'esercizio inizia con l'entrata (da fermo o con rincorsa e rivolta in qualsiasi direzione) e deve svilupparsi senza soluzione di continuità attraverso movimenti di rotazione, salti e cambi d'impugnatura. In questa specialità sono stati introdotti numerosi elementi che fino a poco tempo fa venivano ritenuti appannaggio del settore maschile, come il tkatchev o lo jaeger; la velocità d'esecuzione, infatti, consente di eseguire grandi salti sfruttando il dinamismo dei movimenti più che la sola forza fisica. Anche in virtù di questo fatto le atlete più alte (come gli uomini alla sbarra) non risultano essere qui particolarmente "svantaggiate", come può accadere invece nel corpo libero o alla trave. Solitamente l'uscita viene effettuata dallo staggio più alto e prevede rotazioni avanti, indietro o lungo l'asse longitudinale, con corpo teso, raccolto o carpiato.
Attrezzi di gara. L’attrezzo consiste in 2 staggi in fibra di carbonio (o legno o fibra di vetro), paralleli ma posti ad altezze differenti, sostenuti da una struttura metallica ancorata a terra da tiranti. Gli staggi sono lunghi 2,40 m, hanno un diametro di 4 cm e sono regolabili in altezza di 5 in 5 cm; anche la diagonale, cioè la distanza fra staggio e staggio, può variare da 130 a 180 cm cor una maggiore o minore divergenza fra i due a seconda delle esigenze degli esercizi. Nelle competizioni ufficiali lo staggio basso è posto a 1,70 m da terra, mentre quello alto a 2,50. Le zone sotto e intorno all'attrezzo sono protette da tappetini anticaduta.

parallele simmetriche

L'esercizio di questa specialità maschile prevede una serie di movimenti come slanci, cambi di fronte, rotazioni e movimenti di forza (questi ultimi non devono essere più di 2). Le parallele consentono al ginnasta di eseguire difficoltà dinamiche (granvolte, kippe, verticali in appoggio su 1 o 2 staggi, perni) e statiche (squadre e verticali di forza). Durante l'esercizio si possono compiere anche salti giri semplici o doppi (avanti o dietro) con ripresa brachiale degli staggi. L'uscita deve essere effettuata superando lateralmente gli staggi e, come sempre, deve risultare in linea rispetto all'attrezzo e ben bloccata in fase d'atterraggio.
Attrezzi di gara. Attrezzo composto di 2 sbarre in legno lamellare con animatura in fibra di vetro, dette staggi, della lunghezza di 3,50 m (2,30 m la parte centrale interna rispetto ai sostegni su cui poggiano gli staggi); gli staggi hanno dimensioni regolabili, ma nelle competizioni ufficiali la loro altezza è di 2 m mentre la loro larghezza può variare fra i 42 e i 52 cm.

sbarra

Come per le parallele, sono previsti movimenti di rotazione del corpo intorno alla sbarra (giravolte, kippe, cambi di fronte), abbandoni e riprese dallo staggio. Non ci sono però movimenti di forza: L’uscita è di solito costituita da ulteriori evoluzioni acrobatiche che possono essere rotazioni sul piano longitudinale (avvitamenti) o salti giri, o l’unione di entrambi gli elementi. L’impatto dei piedi con il suolo deve essere ben controllato evitando piccoli passi per correggere eventuali sbilanciamenti.
Attrezzi di gara. Attrezzo con un unico staggio di acciaio, la sbarra appunto; lunga 2,40 m, è di altezza regolabile (nelle competizioni ufficiali è posta a 2,80 m dal suolo) e poggia su 2 montanti tenuti da tiranti. L'area intorno alla sbarra è protetta da materassini che attutiscono le eventuali cadute dall'attrezzo. Ai ginnasti è consentito di utilizzare i cosiddetti "paracalli", cioè fettucce di cuoio da agganciare sui palmi, che servono a proteggere le mani e consentono una migliore presa dello staggio.

trave

E’ una disciplina che richiede grandi doti di equiibrio ma, specialmente nei salti, anche di orientamento spazio-temporale per poter atterrare sulla limitata superficie di appoggio della trave. L'esercizio inizia al contatto con l'attrezzo, che può avvenire in ogni punto della trave con o senza rincorsa (possibile l'utilizzo della pedana); gi elementi richiesti sono di natura acrobatica e si eseguono sia in avanti (capovolte avanti, rovesciate, salti avanti, ribaltate senza mani) sia indietro dorsale (flick-flack, salti giri dietro, twist) sia lateralmente (ruota, costale). L'esercizio deve anche prevedere salti artistici (o serie di salti che, se eseguiti con continuità aumentano il valore della prestazione), giri ed elenti di equilibrio (posizioni tenute almeno 3 secondi). La ginnasta deve percorrere interamente avanti e indietro e per 3 o 4 volte e può decidere in che punto compiere il salto d'uscita (dal fondo dell'attrezzo o lateralmente). Come per il corpo libero femminile, tutti questi elementi devono essere ben collegati da movimenti coreografici, al fine di rendere più fluido e brillante l'esercizio.
Attrezzi di gara. La trave è lunga 5 m ed è sorretta da 2 piedi di supporto posti alle sue estremità; è alta 1,25 m e larga 10 cm; ha un'anima in legno ricoperta da una sottile imbottitura che la rende leggermente più elastica e meno scivolosa.