pyeongchang trampolino

pyeongchang panorama

I XXIII Giochi Olimpici invernali si sono svolti a PyeongChang, nella Corea del Sud, dal 9 al 25 febbraio 2018.

È la seconda Olimpiade ospitata dalla Corea del Sud dopo l’edizione estiva del 1988 di Seul.
 
Paesi partecipanti: 92
Discipline sportive15
Gare in programma102
Atleti partecipanti: 2925 (1709 uomini, 1216 donne)
Atleti italiani: 122 (73 uomini, 49 donne)
 
Nel programma sono state eliminate due gare, lo slalom parallelo di snowboard sia femminile sia maschile, e sono state inserite sette nuove competizioni:
doppio misto di curling
mass start di pattinaggio di velocità (m. e f.)
gara a squadre di sci alpino (m.e f.)
big air di snowboard (m.e f.)
 
La differenza di fuso orario è di +8h rispetto all’Italia.
 
 
MEDAGLIERE ITALIA OLIMPIADI PYEONG CHANG 2018
SPORT DISCIPLINA  ORO ARGENTO  BRONZO 
BIATHLON  Sprint 10 km M      Dominik Windisch 
Staffetta mista
2x6 km F +
2x7.5 km M 
   
Lisa Vittozzi, 
Dorothea Wierer,
Lukas Hofer,
Dominik Windisch 
PATTINAGGIO   
di velocità
10.000 m M
    Nicola Tumolero
Short track
500 m F
Arianna Fontana
Short track
1000 m F
    Arianna Fontana
Short track
Staffetta
3000 m F
 
Arianna Fontana,
Lucia Peretti,
Cecilia Maffei,
Martina Valcepina
 
SCI
Alpino
Discesa libera F
Sofia Goggia     
Alpino
Slalom Gigante F 
    Federica Brignone
di Fondo
Sprint classica M
  Federico Pellegrini   
Snowboard
Cross F
Michela Maioli    

Pyeongchang 2018

25 febbraio. Si chiudono i XXIII Giochi Olimpici Invernali

 
La cerimonia  di chiusura a PyeongChang, «The next wave», ha rispettato tutti i passi del rito. Parole di ringraziamento e di speranza del Presidente del Cio Thomas Bach, festosità delle squadre che sfilano (per l’Italia portabandiera Carolina Kostner), danze, effetti speciali, fuochi d’artificio, spegnimento del braciere. Poi il passaggio di consegne a Pechino, che ospiterà i Giochi nel 2022, con un video di presentazione di otto minuti ad opera del grande regista Zhang Yimou, autore anche delle due cerimonie di Pechino 2008.
Di nuovo c’è che tra le squadre che sfilano una non ha la propria bandiera: l’OAR, gli atleti olimpici russi che sono stati accettati solo sotto le insegne delle Olimpiadi per lo scandalo del cosiddetto “doping di stato” di Sochi; il colpo di grazia lo ha dato, proprio mentre si decideva se riammettere la bandiera almeno per la cerimonia finale, la scoperta della positività di  Alexander Krushelnytsky, neo vincitore con la moglie Anastasia Bryzgalova della medaglia di bronzo nella nuova gara di doppio misto di curling, riassegnata ai norvegesi Kristin Skaslien e Magnus Nedrgotten.
Di nuovo c’è che l’attenzione mediatica è stata assorbita dalla presenza di sorelle e figlie di presidenti e dittatori, da congetture su strategie politiche e diplomatiche più o meno ciniche, da speranze di riunificazione di due paesi.
 
L’Italia chiude con 10 medaglie, come auspicato, e in una dignitosa dodicesima posizione nel medagliere, con qualche delusione e belle soddisfazioni, soprattutto dalle atlete.
 
E ora prepariamoci ai Giochi Paralimpici dal 9 al 18 marzo 2018.

25 febbraio. Marit Bjørgen: 2 ori 1 argento 2 bronzi = 15

 
Il 21 febbraio la sciatrice Marit Bjørgen era già andata  oltre  la leggenda dei Giochi Olimpici, diventando l'atleta più medagliata di sempre nei Giochi invernali. Oggi ha superato se stessa, a quasi trentotto anni si è regalata un altro oro, stavolta individuale, nella 30 km dello sci di fondo e ha regalato alla Norvegia il primo posto nel medagliere dei Giochi Invernali di PyeongChang (prima della sua gara per poche ore al comando è stata la Germania) con 14 ori, 14 argenti e 11 bronzi, un risultato record assoluto che allarga ulteriormente il divario con le altre nazioni nel medagliere storico.
Ecco il palmarès aggiornato delle 15 medaglie di Marit Bjørgen in cinque Olimpiadi, di cui 5 coreane: 
8 ori: sprint, inseguimento, staffetta a Vancouver 2010; 30 km, inseguimento, sprint a squadre a Soči 2014; 30 km e staffetta a Pyeongchang 2018
4 argenti: staffetta a Salt Lake City 2002; 10 km a Torino 2006; 30 km a Vancouver 2010; skiathlon a Pyeongchang 2018
3 bronzi: 10 km a Vancouver 2010; 10 km e sprint a squadre a Pyeongchang 2018.

24 febbraio. Ester Ledecka: due sport due ori

 
 
Come ipotizzato il 17 febbraio, quando a sorpresa ha conquistato l’oro nel SuperG di sci alpino, la ceca Ester Ledecka si aggiudica la medaglia d’oro nel Gigante parallelo di snowboard.
Per trovare dei precedenti, solo maschili, bisogna tornare a Thorleif Haug e Johan Grottumsbraten, campioni in più discipline dello sci nordico ai Giochi di Chamonix del 1924  e di  St. Moritz del 1928. L’analogia però è imperfetta, perché Ledecka compete addirittura con due attrezzi diversi. Lei stessa racconta in un’intervista della sua vita divisa a metà fin da giovanissima per i due diversi allenamenti, della differenza di filosofia e tecnica nei due sport, delle battaglie che ha affrontato con tutti coloro che le dicevano che avrebbe dovuto scegliere per poter eccellere. Oggi ha dimostrato di avere avuto ragione lei a credere nel proprio eclettismo e nella propria tenacia. 
Sembrava forzato accostarla all'altro fenomeno olimpico, la nuotatrice statunitense Katie Ledecky, che è stata e forse rimarrà uno dei simboli degli ultimi Giochi estivi a Rio de Janeiro. E invece la stessa Ester (il cognome del papà è Ledecky) dice: “Non siamo imparentati con la nuotatrice Katie Ledecky, che è ceca soltanto di origini, non è mia sorella, ma vorrei che lo fosse perché è molto brava. Anzi, ogni volta tifo per lei come se fosse mia sorella davvero”.

23 febbraio. Pattinaggio di figura: primo oro per gli atleti senza bandiera

 
La quindicenne russa Alina Zagitova scippa la medaglia d’oro alla connazionale Evgenia Medvedeva che, dopo un biennio in cui ha dominato la scena del pattinaggio di figura, si deve accontentare tra le lacrime dell’argento.  La giovanissima Zagitova, a cui è stato già appioppato l’usurato appellativo di “zarina”, strappa la vittoria per un solo punto, ottenuto più che per le innegabili prodezze tecniche, non superiori tuttavia a quelle di Evgenia, per la sapiente strategia di gara per cui è aumentato il valore dei salti tutti collocati nella seconda parte del programma. Bronzo alla canadese Kaetlyn Osmond. Carolina Kostner finisce con una prestigiosa quinta posizione.
C’è da augurarsi che Alina Zagitova segua le orme della compagna di allenamento Medvedeva  e non venga bruciata come Adelina Sotnikova e Yulia Lipnitskaya, giovanissimi fenomeni russi usciti di scena in un paio di anni. 

Hockey femminile: storica vittoria degli Usa sul canada

 

22 febbraio. Il torneo che aveva attirato l’attenzione internazionale, politica più che sportiva, per la partecipazione della squadra mista delle due Coree, divenuta simbolo della speranza di riunificazione, si conclude con lo spirito sportivo al cento per cento. A vent’anni dai Giochi di Nagano in cui venne ammessa per la prima volta la squadra femminile di hockey, gli Stati Uniti riescono a battere le avversarie storiche del Canada, e con il risultato di 3-2 agli shoot-out agguantano la sospirata medaglia d’oro.  La rivalità tra i due team è fortissima, tanto che in fase di qualficazione il primo incontro tra le due squadre è finito in rissa, pratica a cui per la verità le canadesi non si sottraggono neanche nelle partite nazionali. Sul terzo gradino del podio la Finlandia.

La squadra femminile Usa riscatta anche la dolorosa eliminazione del team maschile già ai quarti, peraltro non inattesa, vista la discussa assenza dei giocatori professionisti imposta dalla NHL (National Hockey League), che non vuole interrompere il proprio campionato, né rischiare infortuni dei giocatori, né rinunciare a introiti pubblicitari televisivi che gli orari in notturna dalla Corea non consentono. Il divieto ha colpito anche il Canada, che però può comunque contare su un buon numero di giocatori talentuosi e affronterà domani la Germania in semifinale.

22 febbraio: arriva la decima medaglia per l’Italia

 
Short track: Arianna Fontana ce la fa a realizzare le previsioni della "doppia cifra" del presidente Malagò e conquista il bronzo nella 1000m, con un percorso attento di risalita progressiva, aiutata anche dallo scontro delle coreane Shim e Choi nel penultimo giro. E così porta a casa anche stavolta tre medaglie, un oro un argento un bronzo. Tre medaglie complessive anche per la canadese Kim Boutin, argento in questa gara vinta dall'olandese Suzanne Schulting. 
Nel complesso da Torino a Pyeongchang per Arianna otto medaglie, che la fanno entrare nell’olimpo degli olimpici supermedagliati, prima assoluta nel suo sport.

21 febbraio: nello sci alpino la “discesa perfetta “ di Sofia Goggia

 goggia

E finalmente è oro nella discesa dello sci alpino. Sofia Goggia è la prima italiana a compiere l’impresa davanti alla norvegese Ragnhild Mowinckel e alla favorita Lindsey Vonn, che deve accontentarsi del bronzo.

Marit Bjørgen, campionessa dello sci di fondo è oltre  la leggenda dei Giochi Olimpici: con il bronzo conquistato nella sprint a squadre la norvegese, 38 anni, supera il connazionale Ole Einar Bjordalen (13 medaglie nel biathlon) e diventa l'atleta più medagliata di sempre nei Giochi invernali con 14 medaglie in cinque olimpiadi:  7 ori (sprint, inseguimento, staffetta a Vancouver 2010; 30 km, inseguimento, sprint a squadre a Soči 2014; staffetta a Pyeongchang 2018), 4 argenti (staffetta a Salt Lake City 2002; 10 km a Torino 2006; 30 km a Vancouver 2010; skiathlon a Pyeongchang 2018), 3 bronzi (10 km a Vancouver 2010; 10 km e sprint a squadre a Pyeongchang 2018).

20 febbraio: due staffette, due medaglie per l'Italia

staffetta short trackstaffetta-biathlon

Short track: la staffetta composta da Arianna Fontana, Martina Valcepina, Lucia Peretti e Cecilia Maffei afferra l’argento alle spalle della squadra coreana, in una gara avventurosa, che ha sancito solo con la verifica delle immagini il secondo posto delle azzurre e il bronzo alla squadra olandese dopo la squalifica di Cina e Canada.

Biathlon: anche qui una gara tesa fino all’ultimo per il bronzo della staffetta mista composta da Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windisch. Primo gradino del podio alla Francia, quindi a Martin Fourcade, che ottiene la sua terza medaglia d’oro in questi Giochi; argento alla Norvegia.

19 febbraio: oro ex aequo nel bob a due

L’equipaggio canadese formato da  Justin Kripps e Alexander Kopacz divide l’oro con i tedeschi Francesco Friedrich e Thorsten Margis, dopo una gara sempre equilibrata. il precedente del pari merito risale a Nagano 1998. Inatteso il bronzo ai lettoni Oskars Melbardis e Janis Strenga, a soli cinque centesimi dai campioni.

18 febbraio: raddoppio d’oro per Hirscher e Fourcade

 

Sci alpino: dopo l'oro nella combinata, nuova medaglia d’oro  per l’austriaco Martin Hischer nello slalom gigante, sigillo che mancava a un palmarès fatto, tra i tanti titoli, di sei ori mondiali e un argento a Sochi nello slalom speciale (argento al norvegese Henrik Kristoffersen, bronzo al francese Alexis Pinturault).

Biathlon: già due volte campione a Sochi, il francese  Martin Fourcade aggiunge all'oro nell’inseguimento la medaglia d’oro conquistata al fotofinisch nella mass start, particolarmente ambita  visti i due argenti  di Sochi e Vancouver in questa specialità (secondo posto per il tedesco Simon Schempp, terzo posto per il norvegese Emil Hegle Svendsen).

17 febbraio: il giorno delle figure atletiche speciali

kuzmina 

 

Sci di fondo: la norvegese Marit Bjørgen, nella leggenda fin dal primo giorno olimpico per età e numero di medaglie, conquista nella staffetta 4x5 il settimo oro.

Biathlontripletta per la campionessa olimpica a Vancouver e a Sochi, la slovacca Anastasiya Kuzmina che aggiunge l’oro nella mass start (partenza in linea) ai  due argenti nelle gare di inseguimento e individuale.

Pattinaggio di figura: medaglia d’oro per il giapponeseYuzuru Hanyū,  che conferma il titolo di campione olimpico conseguito a Sochi,  doppietta riuscita prima di lui solo allo statunitense Dick Button (St. Moritz 1948 e Oslo 1952).

Sci alpino: nel Super Gigante è a suo modo speciale anche l’inatteso oro della ceca Ester Ledecka, campionessa di snowboard nello slalom parallelo, che beffa le superfavorite (l’austriaca Anna Veith argento per un centesimo, la liechtensteinese Tina Weirather bronzo per undici centesimi),  e si candida alla possibile vittoria in due diverse discipline.

 

Lo snowboard porta il secondo oro all'Italia

Michela Maioli, conquista il primo oro per lo snowboard italiano nella specialità cross, secondo dei Giochi dopo i 500 di Arianna Fontana, a cui la neomedagliata si richiama esplicitamente:" Aver visto vincere Arianna, mi ha dato la carica e mi sono detta: non voglio argento o bronzo, io sono qui per l'oro". Argento alla  francese Julia Pereira de Sousa Mabileau, bronzo alla ceca Eva Samkova, campionessa olimpica a Sochi.

15 febbraio, due medaglie di bronzo per l'Italia

 

Dopo vent’anni di attesa arriva la medaglia per lo sci alpino femminile: Federica Brignone vince  la medaglia di bronzo nel gigante feminile (oro alla superfavorita Mikaela Shiffrin, argento alla norvegese Ragnhild Mowinckel). Delusione per Manuela Moelgg, che era in testa dopo la prima manche, ma non supera l’ottavo posto.

Nei 10000 m del pattinaggio di velocità bronzo per Nicola Tumolero, alla sua prima partecipazione, medaglia meno prevedibile rispetto ai  5000 m di cui è neo campione europeo (oro il canadese Ted-Jan Bloemen con il record olimpico di 12'39"77, argento l’olandese Jorrit Bergsma).

infine oro per Aljona

Sì, è vero, non si tratta di una gara individuale: i campioni olimpici a Pyeongchang nel pattinaggio di figura a coppie sono Aljona Savchenko e Bruno Massot, con un punteggio record nel secondo segmento di gara per questa specialità. Ma questa è soprattutto la medaglia d’oro di Aljona, finalmente.  Anni 34, due nazionalità, tre partners, 28 medaglie complessive - la metà d'oro - tra Campionati mondiali, Europei e Grand Prix, 2 bronzi in quattro Giochi Olimpici, finalmente alla quinta partecipazione vince il titolo che incredibilmente mancava al suo palmarès, con un esercizio che ha meritato la standing ovation del pubblico. 

14 febbraio. Vento forte ad Alpensia

Ancora una gara rinviata per lo sci alpino,  lo slalom femminile, a cui si è aggiunta anche la 15 km individuale femminile  del biathlon. Quattro le gare posticipate: discesa maschile , gigante femminile e 15km biathlon a giovedì 15, slalom femminile a venerdì 16, entrambi giorni con buone previsioni meteo. Non solo sulle piste di Alpensia domina il maltempo , visto che è stato chiuso per precauzione anche l’Olympic Park di Gangneung, sede dell’Ice Arena.

ice arena

Intanto gli Stati Uniti conquistano la centesima medaglia ai Giochi invernali con l’oro di Shaun White nell’halfpipe dello snowboard, per la terza volta campione olimpico dopo Torino e Vancouver.

oro nello short track per arianna fontana, argento a federico pellegrino nello sci di fondo

fontana 2006 2018

13 febbraio. La prima medaglia d’oro italiana la conquista nella specialità preferita, i 500m, la nostra portabandiera  Arianna Fontana, che onora così la responsabilità assegnatale e suggella una carriera olimpica cominciata a soli quindici anni con una medaglia di bronzo nella staffetta dei 3000m ai Giochi di Torino nel 2006, seguita da un argento e quattro bronzi tra Vancouver e Sochi.  C’è voluto il fotofinish per stabilire la vittoria della nostra atleta sulla sudcoreana Minjeong Choi, peraltro in seguito squalificata per una scorrettezza nella traiettoria che ha ostacolato la canadese Kim Boutin, medaglia di bronzo, mentre l’argento è andato all’olandese Yara van Kerkhof.

Al  fotofinish anche la gara sprint classica di sci di fondo che ha visto assegnato l’argento al nostro Federico Pellegrino, alla sua prima medaglia olimpica (oro al norvegese Johannes Hoesflot Hlaebo, bronzo al russo Alexander Bolshunov).

Nel panorama internazionale la reginetta della giornata è la diciassettenne Chloe Kim, statunitense di origini sudcoreane, che ha vinto l'oro nell'halfpipe dello snowbord, specialità di cui è il nuovo fenomeno.

Doppietta di Laura Dahlmeier nel biathlon

12 febbraio. Dopo l’oro nei 7,5 km sprint, l’atleta tedesca conquista il titolo olimpico anche nella 10 km inseguimento (argento alla slovacca Anastasiya Kuzmina, bronzo alla francese Anais Bescond). Sempre nel biathlon arriva l’attesa medaglia d'oro per il campione francese plurimedagliato Martin Fourcade nella 12.5 km inseguimento (argento per lo svedese Sebastian Samuelson,  bronzo per il tedesco Benedikt Doll)

La squadra italiana di pattinaggio artistico non ce l’ha fatta a raggiungere il podio, si è fermata al quarto posto alle spalle degli Stati Uniti, trascinati anche dal triplo axel di Mirai Nagasu, che è sì la prima statunitense a effettuare questo salto ai Giochi Olimpici, tuttavia non la prima americana in assoluto (Tonya Harding nel 1991, Kimmie Meissner nel 2005), come tutti sanno non la prima in assoluto ai Giochi (prima di lei le giapponesi Midori Ito e Mao Asada); da ricordare anche le russe Ludmila Nelidina e Elizaveta Tuktamysheva e la giapponese Yukari Nakano.  Prevedibili oro al Canada e argento alla squadra degli atleti olimpici russi.

Nello sci alpino le proibitive condizioni climatiche, tra freddo e vento, hanno costretto al rinvio anche dello slalom gigante femminile. La gara sarà recuperata giovedì 15 febbraio insieme alla discesa libera maschile non disputata il 10 febbraio. 

 

Primo giorno di medaglie: ancora una volta tripletta olandese nel pattinaggio di velocità

 

Come già avvenuto in altre edizioni dei Giochi invernali, si realizza un podio tutto olandese. Carlijn Achtereekte, Ireen Wust e Antoinette De Jong si impongono nei 3000m f e aggiungono così in un solo colpo tre medaglie alle 105 con cui i Paesi Bassi dominano largamente il medagliere storico olimpico della disciplina.

Il primo oro dei Giochi va alla svedese Charlotte Kalla, che si aggiudica il titolo nello sci di fondo (argento alla norvegese Marit Bjørgen, bronzo alla finlandese Krista Parmakoski). Marit Bjørgen, a quasi 38 anni, è la più medagliata di sempre ai Giochi Invernali. Con questa undicesima medaglia sorpassa la russa Raisa Smentanina e l'italiana Stefania Belmondo a quota 10.

Il primo oro coreano, corredato dal primo record olimpico, lo conquista Lim Hyojun nei 1500 m maschili dello short track con il tempo di 2.10.485 (argento all’olandese Sjinkie Knegt, bronzo al russo  Semen Elistratov).

11 febbraio: prima medaglia per l'Italia

  marchei hotrek 2

Dominik Windisch  ottiene la prima medaglia italiana con il bronzo nel biathlon di (oro il tedesco Arnd Peiffer, argento il ceco Michal Krcmar) in una gara resa molto difficile dalle condizioni climatiche.
 
Bell’esordio anche per l’Italia del pattinaggio artistico a squadre, con i piazzamenti di una elegantissima Carolina Kostner e della coppia Valentina Marchei- Ondrej Hotàrek da record personale.
 
Anche oggi un podio monocolore, stavolta norvegese nello sci di fondo.

Cerimonia d'apertura XXIII Giochi Olimpici Invernali

Cerimonia di apertura senza eccessi, tutta all’insegna della pace, realizzata dal viaggio nel tempo di cinque bambini. Un momento più spettacolare si è avuto con l’accensione del braciere olimpico. Prima l’emozione ancora una volta incentrata sull’unione delle due Coree rappresentata dalla squadra di hockey unificata:  una giocatrice nordcoreana e una sudcoreana hanno compiuto l’ultimo passaggio della torcia olimpica. Già tedofora a Vancouver, la splendida campionessa del pattinaggio di figura Kim Ju-Na ha acceso la fiamma che si è trasformata in una scala di trenta anelli, quanti sono gli anni dai Giochi estivi coreani di Seoul, e poi ha raggiunto il braciere.

Olimpiadi in Corea: "la casa della tregua"

ryom tae-ok e kim ju-sik
 
All’inizio di gennaio si è concretizzato il clima di dialogo tra Corea del Sud e Corea del Nord in vista dei Giochi di PyeongChang, a soli 80 km dalla linea smilitarizzata tra le due Coree. Prima si è svolto l’incontro tra le delegazioni dei due paesi nella “Casa della tregua” del  villaggio di confine di Panmunjom, dove nel 1953 venne firmato l’armistizio tra le due Coree.  Le proposte formalizzate in questo incontro sono state presentate a Losanna, alla riunione del CIO per decidere le modalità di selezione e di partecipazione della delegazione sportiva nordcoreana. Il primo effetto è il prolungamento della scadenza per l’iscrizione ai Giochi e la garanzia della massima flessibilità, visto che si è qualificata sul campo solo la coppia nordcoreana di pattinaggio artistico su ghiaccio formata da Ryom Tae-ok e Kim Ju-sik.  Inoltre è stata confermata la partecipazione di una squadra di hockey femminile pancoreana con la rosa allargata, da 23 a 35 atlete, per permettere l’inserimento di 12 atlete del Nord. La Corea del Nord parteciperà ai Giochi, oltre che con l’hockey femminile e con il pattinaggio artistico a coppie, anche con atleti nelle gare di short track, sci alpino e di fondo. Il Cio ha dato il suo assenso anche alla sfilata sotto un'unica bandiera delle due delegazioni alle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi (la prima sfilata congiunta è stata ai Giochi di Sydney del 2000). La delegazione indosserà un'uniforme speciale con la bandiera di unificazione coreana, che sarà portata da due atleti, uno per ogni Corea.
 
incontro coree
 
Le reazioni. Scontento delle giocatrici sudcoreane di hockey  e parole molto dure  da parte dell’allenatrice Sarah Murray. Contrarietà dei sudcoreani, addirittura del  50% secondo alcuni sondaggi, alla sfilata olimpica sotto l’unica bandiera della Riconciliazione. Lamentele internazionali per la deroga alle regole di partecipazione. Alternarsi di scetticismo e di speranze rispetto alla possibilità di riunificazione dei due paesi e di distensione globale di fronte ai venti di guerra nucleare.
Come sempre, si fronteggiano concezioni diverse a proposito del rapporto tra sport e politica, su come è e come dovrebbe essere. In particolare è in discussione ancora il senso e il valore delle Olimpiadi, che nelle parole del presidente del Cio Thomas Bach suonano così: “Lo spirito olimpico è fatto di rispetto, dialogo, comprensione: con questa scelta invita il mondo a una celebrazione della speranza". [...] "I Giochi ci mostrano il mondo così come tutti vorremmo che fosse".

La Russia di nuovo esclusa dai Giochi

Il 5 dicembre scorso il Cio ha stabilito la "sospensione, con effetto immediato" del Comitato olimpico russo e di "invitare i singoli atleti russi 'puliti' ai Giochi Olimpici Invernali PyeongChang 2018".  La decisione scaturisce dalla scoperta del cosiddetto sistema del doping di Stato, emerso prima della scorsa edizione dei Giochi a Sochi nel 2014.
Il Cio ha quindi incaricato una Commissione Esecutiva di valutare gli atleti russi pre-iscritti alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Valeri Fourneyron, presidente della Commissione ha dichiarato: “E’ stato facile fare questa lista, ma volevamo essere assolutamente certi che solo gli atleti russi onesti sarebbero stati invitati a partecipare ai Giochi di PyeongChang. Abbiamo esaminato attentamente tutte le prove fornite dai rapporti McLaren e Schmid, dalla Commissione disciplinare Denis Oswald, nonché le informazioni fornite dai vari dipartimenti dell’Agenzia mondiale antidoping. Durante l’attuale stagione invernale, il gruppo selezionato di atleti russi ha subito i test più severi in tutto il mondo, come raccomandato dal gruppo di lavoro antidoping pre-Giochi“.
Il 25 gennaio è stato reso noto che dell’elenco dei 500 candidati hanno ricevuto il via libera169 atleti di nazionalità russa che, come già stabilito, parteciperanno alle Olimpiadi sotto la sigla OAR (Atleti Olimpici Russi), non gareggeranno sotto la bandiera russa e in caso di loro vittoria suonerà l’inno del CIO. 
Tra gli esclusi molti nomi illustri, tra i quali particolare scalpore ha suscitato quello del sei volte campione olimpico per lo short track Victor Ahn, peraltro di origine sudcoreana naturalizzato russo nel 2011.
Il vicepresidente del comitato olimpico russo Stanislav Pozdnyakov ha dichiarato: "Anche se la nostra squadra è più piccola, ognuno dei nostri atleti capirà che non sta gareggiando solo per se stesso, ma anche per coloro che sono stati ingiustamente esclusi dalle Olimpiadi".