Negli incontri 2 atleti si affrontano sul ring in un combattimento in cui si usano solo i pugni. Il match, a livello professionistico, si disputa su una distanza massima di 12 riprese della durata di 3 min ciascuna. Tra una ripresa e l'altra c'è un intervallo di i min, durante il quale i pugili sono assistiti, nei rispettivi angoli, dai loro secondi. I colpi devono essere sempre portati al di sopra della cintura dell'avversario, mai al di sotto. Sono tassativamente vietati i pugni alla nuca, alle spalle e ai reni; non è consentito colpire con il palmo, il polso, il taglio o ildorso della mano, o con la testa, la spalla, l'avambraccio e il gomito. I pugni non possono essere portati ruotando prima completamente il corpo. L'avversario non può essere spinto, stretto o trattenuto; è vietato abbassare la testa al di sotto della sua cintura e, nel corpo a corpo, portarla sotto il suo mento. Ouando un pugile va al tappeto, l'avversario non può più colpirlo. L'arbitro è sul ring, a controllare lo svolgimento corretto del combattimento, coadiuvato da massimo 3 giudici di gara a bordo ring. Il pugile a terra viene contato dall'arbitro: il conteggio dura da un minimo di 8 sec a un massimo di io, scaduti i quali, se l'atleta non si rialza, l'arbitro decreta la vittoria per KO. Il conteggio non può essere interrotto dal suono del gong che indica la fine della ripresa, a meno che non si tratti dell'ultimo round. Se i pugili arrivano entrambi alla fine dell'incontro, la vittoria e assegnata ai punti, in base ai cartellini compilati dai giudici al termine di ogni ripresa. Un match può concludersi per vittoria tecnica ai punti: quando, dopo l'inizio della 5a ripresa, l'aggravarsi di una ferita procurata da una testata non intenzionale non consente a uno dei pugili di continuare l'incontro, la vittoria viene assegnata al pugile ritenuto in quel momento» in vantaggio. In caso di parità, si parla di pareggio tecnico, che viene assegnata anche se la sospensione per ferita è avvenuta prima della 53 ripresa. Si vince anche per fuori combattimento tecnico, quando l'arbitro ritiene che uno dei pugili non sia in grado di continuare l'incontro; per ferita, nei casi in cui la ferita sia stata procurata da colpi regolari; per squalifica o per abbandono dell'avversario, o per getto della spugna da parte dei secondi dello stesso. La testata intenzionale può comportare la squalifica - se chi l'ha subita non è in grado di continuare - oppure 2 punti di penalità. Un match può concludersi anche senza vincitore, quando i giudici assegnano un verdetto di parità. il verdetto di no decision si ha quando vengono squalificati entrambi i pugili, oppure gli stessi non possono proseguire l'incontro per ferita, o entrambi sono considerati fuori combattimento.
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Il pugilato è stato inserito nei Giochi Olimpici di Saint Louis del 1904
Nel XVIII sec. nel pugilato cominciarono a svilupparsi le prime tecniche di combattimento che fecero diventare questa attività sportiva uno sport vero e proprio e non solo un combattimento cruento.Nei primi anni del '700 il pugile inglese James Figg (1665-1740) concepì il pugilato come uno sport dove era più importante difendersi che attaccare. Lo stesso Figg fu il primo a definire il pugilato noble art. James Figg può essere ricordato come il padre della boxe, che con la propria opera diffuse le esibizioni di pugilato e la sua iniziativa rese possibile l'apertura di molti altri anfiteatri in Inghilterra. Il pugilato ebbe un grande successo sia per il numero di praticanti che per il numero di sostenitori, tanto che l'Inghilterra fu il primo paese al mondo in cui nacque la figura del pugile professionista. Raggiungere la vittoria nel titolo di campione di Inghilterra significava raccogliere un enorme prestigio e vincere concrete somme di denaro. Il titolo di campione di boxe inglese dal '700 fino alla prima metà del XIX secolo fece la storia della boxe, e praticamente equivaleva al titolo di campione del mondo.Un altro grande campione fu Jack Broughton, rimasto famoso nella storia per aver formulato le prime regole per la boxe nel libro London Prize Ring Rules pubblicato nel 1743 e per aver inventato i guantoni da combattimento. Introdusse la tecnica del colpire e ritirarsi e del fermarsi e bloccare il colpo avversario. Un'altra tappa importante alla fine del secolo è rappresentata da Benjamin Brain: da questo momento in avanti i campioni che si faranno strada nel pugilato si affronteranno con metodi completamente differenti dal passato. Si comincia a parlare di combattimento secondo schemi e metodi scientifici. Non si pone più affidamento sulla forza e la violenza dei colpi, ma l'attenzione si focalizza sull'utilizzo di una strategia per sconfiggere l'avversario. Ecco quindi che fanno la loro comparsa nuove tecniche di combattimento.
A questo punto attorno alla boxe cominciano a ruotare notevoli interessi economici, fatti di rilevanti scommesse e ingenti premi in denaro. Per questo motivo si sentì l'esigenza di regole più rigorose. Nel 1867 il J.S. Douglas, marchese di Queensberry, scrisse il Codice della boxe scientifica che, a parte qualche piccola differenza, contiene le regole principali della boxe moderna:
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