Discesa libera. Come suggerisce il termine inglese che la definisce, downhill, questa disciplina è particolarmente pericolosa per la velocità (fino a 150km/h), la lunghezza e la pendenza del percorso, che segue il profilo morfologico e altimetrico della pista, caratterizzato da ampie curve, notevoli dislivelli e salti. Vince la gara, disputata su un'unica manche, lo sciatore che completa nel minor tempo il percorso senza saltare nessuna delle porte di colore rosso che lo delimitano. La pista è inoltre delimitata all'esterno da linee blu, il cui superamento non è causa di penalità, utili soprattutto in caso di scarsa visibilità e a richiamare i punti di particolare difficoltà. Il dislivello della pista per lo svolgimento delle gare maschili varia dagli 800 ai 1100 metri, per quelle femminili dai 500 agli 800 metri.
Attrezzatura. In discesa libera si usano sci molto lunghi, minimo 215/218 cm per gli uomini, 210 cm per le donne, per avere maggiore stabilità alle alte velocità.
Slalom o slalom speciale. È la prova più tecnica: si disputa su un tracciato più ripido e breve, contrassegnato da una serie di porte ravvicinate, che impongono agli atleti un raggio di curva molto stretto (circa10/13 metri). I pali che costituiscono le porte, alternativamente rossi e blu, sono snodabili, in modo da consentire agli atleti tali traiettorie. I concorrenti possono anche urtarli con le braccia o con le gambe, senza penalità. La squalifica scatta se si salta una porta. La gara si articola in due manche. Tenendo in considerazione l'ordine di arrivo della prima, nella seconda viene invertito l'ordine di partenza il trentesimo classificato parte per primo, seguito dal ventinovesimo, e poi a scalare fino al primo, che scende per ultimo. Vince chi realizza il risultato cronometrico migliore sommando i tempi delle due prove. Il termine «speciale» è stato aggiunto nel 1950, per differenziare la specialità da quella dello slalom gigante, appena introdotta.
Attrezzatura. Dalla stagione 2003/2004 la FIS ha aumentato i limiti minimi di lunghezza degli sci nelle gare di slalom speciale per aumentare la sicurezza: da 155 a 165 cm per gli uomini, da 150 a 155/157 cm per le donne.
Slalom gigante. Rispetto allo slalom speciale gli atleti hanno la possibilità di disegnare curve più ampie, toccando quindi velocità più alte (circa 50/70 km/h), visto che la distanza tra le porte è maggiore (dai 25 ai 30/33 metri). Le porte, a differenza dei pali singoli che costituiscono le porte dello slalom speciale, sono costituite da coppie di pali uniti da un rettangolo di tessuto. Le modalità di gara e di assegnazione della vittoria sono le stesse dello slalom speciale.
Attrezzatura. Gli sci da gigante sono più lunghi di quelli da speciale - 193 cm per gli uomini, 188 cm per le donne; tali misure valgono per la coppa del mondo e per gare internazionali (FIS). Gli sci da gigante devono avere un raggio di curvatura minimo di 30 metri, calcolato con una apposita formula, appositamente studiato per impedire agli atleti di curvare troppo facilmente.
Supergigante. In questa specialità gli sciatori corrono su un percorso delimitato da porte disposte come nello slalom gigante, ma la lunghezza della pista, la distanza tra le porte, il raggio di curva e la velocità di percorrenza sono maggiori rispetto allo slalom gigante (80/120 km/h). Viene quindi ritenuto una disciplina veloce, come la discesa libera, e viene in genere disputato sulle stesse piste usate per le discese. La gara si svolge in un'unica manche, e risulta vincitore lo sciatore che ha completato il percorso, senza saltare nessuna porta, nel tempo minore.
Attrezzatura. Dalla stagione 2003/2004 per aumentare la sicurezza la FIS ha imposto dei limiti minimi di lunghezza degli sci nelle gare di supergigante, 210 cm per gli uomini e 205 cm per le donne, con un raggio di curvatura minimo di 35 metri.
Combinata. È una competizione formata da una discesa libera e due manches di slalom speciale in due giorni distinti. Gli atleti devono partecipare ad entrambe le competizioni e la classifica finale viene stilata facendo la somma dei tempi ottenuti nelle singole gare. In passato i tempi delle due gare venivano trasformati in punteggi equivalenti, soluzione poi abbandonata a favore di una più facile e comprensibile somma dei tempi.
Supercombinata. Ècomposta da una mini-discesa libera e da una sola manche di slalom, da percorrere nella medesima giornata.
Gara a squadre. (inserita nei Giochi Olimpici del 2018). Alla gara partecipano le 16 migliori squadre della classifica per nazioni, che vengono inserite all’interno di un “tabellone tennistico” ad eliminazione diretta sfidandosi in quattro manche singole di slalom parallelo, con accoppiamenti determinati dal ranking e quindi dalle teste di serie. Ogni team può infatti iscrivere sei atleti, tre per sesso, ma schierarne solo quattro, due uomini e due donne. Ogni manche assegnerà un punto all’atleta più veloce e a vincere la sfida sarà di conseguenza la squadra che vincerà più manche.
Per tutte le specialità l’equipaggiamento obbligatorio, oltre agli sci le caratteristiche dei quali sono sopra descritte per ogni specialità, prevede una coppia di bastoncini (o racchette) dotati di puntale e diversificate nella forma per ogni specialità e un casco omologato.
Un ringraziamento speciale per gli aggiornamenti a Matteo Di Tizio, giovane atleta di Sci Alpino e Mountain Bike cross country.