Il sogno cinese
XXIX Olimpiade dal 6 al 24 Agosto 2008
La cerimonia di apertura della XXIX Olimpiade si è tenuta presso lo Stadio Nazionale di Pechino. Si è svolta l'8 agosto 2008 a partire dalle ore 20:08 del fuso orario cinese (scelta non casuale iderivata dalla superstizione di molti Cinesi secondo i quali il numero otto è un numero fortunato). La cerimonia è stata co-diretta dal regista cinese Zhang Yimou e dal coreografo cinese Zhang Jingang. La cerimonia, con un cast di oltre 15.000 persone, è stata successivamente premiata come "la miglior cerimonia di apertura delle Olimpiadi mai prodotta". Le culture e le antiche arti cinesi hanno caratterizzato la cerimonia. Inizialmente 2008 cinesi hanno fatto il conto alla rovescia battendo dei luminosi tamburi "Fou". Successivamente è apparso un gigante rotolo di carta, che grazie a degli effetti speciali sulla sua superficie riproduceva moltissimi paesaggi tipici della Cina. La canzone ufficiale delle Olimpiadi 2008 è stata cantata dall'inglese Sarah Brightman e dal cinese Liu Huan, ed è stata intitolata "You and Me". Un ex ginnasta cinese, Li Ning, ha invece acceso la fiamma olimpica.
L'entrata degli atleti partecipanti è stata differente dalla precedente Olimpiade. Le squadre non sono entrate in ordine alfabetico latino, ma a seconda dell'ordine dei caratteri cinesi, cioè in base al numero di linee richieste per scrivere un carattere, con la precedenza agli stati il cui primo carattere richiede meno linee.
Federico Rampini, Il sogno cinese, 25/08/2008
"Le prime Olimpiadi dell'era post-americana si chiudono con Hu Jintao raggiante in tribuna d'onore alla cerimonia finale: il presidente cinese sorride per ben quattro volte in una serata, il suo record personale. E' meno teso che la sera dell'8 agosto. Gli si legge nel pensiero: missione compiuta. Il successo è pieno. Sportivo. Organizzativo. Perfino ambientale (l'inquinamento è stato inferiore ai timori). Mentre i suoi atleti facevano incetta di medaglie, centinaia di migliaia di volontari hanno dato un'immagine ridente e ospitale del paese. Il pubblico di casa ha sfoggiato fair-play. Tifosi sì, mai aggressivi né xenofobi.