Olimpiadi estive

storia

L'Olimpiade è una manifestazione quadriennale di giochi sportivi a cui partecipano atleti di tutto il mondo

La storia moderna  
Mille e cinquecento anni dopo l'abolizione delle Olimpiadi, mentre gli scavi di Olimpia stavano riportando alla luce lo splendore della cultura classica, il barone Pierre De Coubertin, profondamente convinto dell'importanza educativa dello sport, rese nota al congresso dell'Unione francese per gli sport atletici, nel 1892, la sua intenzione di ridar vita ai Giochi olimpici, adeguandone i caratteri alle esigenze della società moderna e richiamando la gioventù di tutto il mondo in una serie di pacifiche competizioni. Egli sperava che le nuove Olimpiadi potessero riunire atleti di ogni ceto, razza, religione, credo politico. Purtroppo non estendeva questo spirito egualitario alle donne.
L'iniziativa raccolse un grande entusiasmo. Per realizzare il suo ambizioso progetto, De Coubertin convocò a Parigi, nel 1894, il primo Comitato internazionale olimpico (CIO), incaricato di valutare e studiare l'eventualità di una ripresa delle Olimpiadi. Da allora il CIO è sempre stato il responsabile del regolare svolgimento dei Giochi olimpici e il garante del rispetto dei principi enunciati da De Coubertin. Erano presenti i delegati di dodici nazioni, che accolsero la proposta del barone francese, decidendo che la prima edizione delle Olimpiadi dell'era moderna avrebbe avuto luogo naturalmente ad Atene.
La prima edizione dell'era moderna si svolse, dunque, Atene nel 1896 e fu un indiscusso successo, nonostante gli inconvenienti che un evento totalmente nuovo portava con sé. Il 6 aprile del 1896 i Giochi furono aperti con la partecipazione di 14 paesi, fra i quali non figurava l'Italia. I partecipanti furono 241, solo uomini, e le specialità incluse nel programma olimpico erano nove: atletica leggera, atletica pesante, ciclismo, ginnastica, nuoto, scherma, tennis, tiro e vela. Le gare furono seguite con grande interesse dal pubblico: ben cinquantamila spettatori riempirono lo stadio per la cerimonia di apertura. Fu lo stesso re Giorgio I di Grecia a inaugurare i Giochi, aperti ai soli atleti dilettanti. Nella prima edizione furono disputate 43 gare, undici vinte dagli Stati Uniti, dieci dalla Grecia, sei dalla Germania, cinque dalla Francia, due ciascuna da Gran Bretagna, Austria, Australia, Ungheria e una ciascuna da Svizzera, Danimarca e una squadra mista nel tennis doppio maschile. Gli americani, giunti in Grecia con appena 14 ragazzi, dominarono le gare di atletica per il disappunto dei padroni di casa che però ebbero il grande riscatto nella maratona con la vittoria di Spiridon Louis.
De Coubertin decise allora di portare la seconda edizione nella sua Parigi, ma il barone trovò qui il più grande dispiacere della sua vita. Nella capitale francese si teneva nel 1900 l'Esposizione Universale: le Olimpiadi finirono per esserne inghiottite, gravate da assurde esibizioni che niente avevano a che fare con lo sport e senza l'ombra di campi di gara adeguati, cosicché per esempio i nuotatori furono costretti a gareggiare nelle acque della Senna.
Per rifarsi dalla delusione parigina, De Coubertin decise di chiedere aiuto agli americani, ma anche la successiva edizione delle olimpiadi a Saint Louis nel 1904 ebbe un destino simile a quella precedente, inglobata in una grande fiera, ridicolizzata da baracconate e coperta di un razzismo vergognoso. Oltretutto dall'Europa arrivarono pochissimi atleti e così i Giochi si trasformarono più o meno in un campionato americano.
Dopo due delusioni arrivò il grande riscatto, grazie a Londra che organizzò una splendida edizione nel 1908. In uno stadio per oltre centomila spettatori appositamente costruito, gareggiarono più di duemila atleti, fra cui 36 donne.