Da Rio a Tokyo
Probabilmente l'edizione brasiliana sarà ricordata per la controversa miscela di fascino degli scenari e falle nell’organizzazione. L’eredità sociale ed economica nell’immediato è piena di ombre (rinviamo all’articolo di Luiz Eduardo Soares, After the party: Rio wakes up to an Olympic hangover, “The Guardian”, 21 agosto 2016, pubblicato con il titolo Il brusco risveglio di Rio de Janeiro su “Internazionale” n.1168, 26 agosto/1 settembre 2016).
La samba e l’apparizione del primo ministro giapponese Shinzo Abe nelle vesti di Supermario. Questo il passaggio di consegne da Rio de Janeiro a Tokyo, sede nel 2020 del prossimo appuntamento olimpico.
Il VIDEO spot forse rappresenta già la differenza culturale, ma sono più significative le novità di carattere sportivo.
Il CIO, nella 129ª sessione che si è tenuta il 3 agosto 2016 a Rio de Janeiro, ha decretato l’inserimento di cinque nuovi sport per l'edizione dei Giochi Olimpici di Tokyo del 2020: baseball/softball, karate, skateboard, surf, arrampicata sportiva. L’intento dichiarato è di avvicinare i Giochi ai giovani e di rispecchiare il processo di urbanizzazione dello sport. Le discipline scelte rappresentano l’evoluzione del programma olimpico con l’attualità, insieme al rispetto della tradizione, visto che si tratta solo di un rientro per il baseball e il softball, presenti in dodici edizioni tra il 1912 e il 2008. I nuovi sport sono molto popolari in Giappone e quindi costituiscono un’ulteriore specificità dei Giochi di Tokyo. Si aggiungeranno così al programma olimpico 18 competizioni e 474 atleti.